J’accuse di Platini tradito da Rai e Sky

Non è solo una questione legata alle intercettazioni napoletane. E al tentativo di Moggi di rientrare nel calcio italiano dalla porta di servizio, telefonate per procurarsi la cancellazione della squalifica, oppure per influenzare presidenti e dirigenti su quell’acquisto o l’assunzione di un certo allenatore. Il calcio italiano è tornato dal Giappone con il trionfo del Milan, ma anche con un paio di messaggi in codice non proprio esaltanti. Adriano Galliani è stato il testimone oculare del primo e ne ha parlato ieri rievocando gli altri successi conquistati dallo sport italiano reduce da un anno memorabile («dal mondiale della Ferrari a quello di Bettini nel ciclismo»), altre fonti hanno invece riferito di giudizi riservati firmati da Sepp Blatter, presidente della Fifa, e Michel Platini, presidente dell’Uefa e non tutti positivi.
Il più avvilito è proprio Michel Platini. Era stato pregato da Abete e Matarrese di intervenire per sanare un aspetto regolamentare riferito agli europei del 2008. Il presidente dell’Uefa non ha perso tempo e ha risposto positivamente alla richiesta di aiuto. Così è stata al volo cambiata la norma che vincola la teletrasmissione delle partite del torneo alle tv che hanno acquistato i primi diritti, la Rai nel caso dell’Italia con il via libera alla possibilità di sub-cedere alcuni diritti a Sky, la tv a pagamento. E questo per convincere Murdoch ad acquistare i diritti della B rimasta oscurata.
Platini si è speso, il provvedimento è stato adottato ma non ha prodotto alcun accordo. «Hanno buttato in un cestino il nostro lavoro» lo sfogo polemico del presidente francese soffiato a Yokohama alla delegazione italiana presente al mondiale per club. Anche Sepp Blatter, dopo i complimenti a Kakà, Maldini e Galliani per la performance del Milan, non ha nascosto le sue preoccupazioni riferite alle spaccature scoperte nel calcio italiano. Sono l’effetto perverso della guerra tra presidenti di serie B a caccia perenne di sovvenzioni.
Un caso emblematico si è verificato anche ieri, in occasione dell’approvazione del bilancio annuale della Lega professionisti.

Per approvarlo, i presidenti di B hanno chiesto ai colleghi di serie A un contributo per il pagamento di una consulenza. La risposta di Galliani è stata perentoria: non se ne parla. Alla fine il bilancio è passato ma il clima da separati in casa è diventato sempre più pesante.

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