Politica

Joanna, la donna che visse due volte

Aveva sfiorato la morte sul metrò di Londra. Era in vacanza a Sharm el Sheikh per dimenticare l’orrore: è finita nell’hotel distrutto dalle bombe

Non c’è posto al mondo dove puoi rifugiarti se il destino ti sta alle calcagna. Joanna ha 25 anni e non vuol dire il proprio cognome. Cammina come un automa, sorretta da due poliziotti, tra le macerie dell’albergo, lo sguardo perduto da qualche parte. Parla quasi a gesti, fa fatica persino a lasciarsi andare alle lacrime. È arrivata da poco e va via subito. Era fuggita dalla sua Londra qualche giorno fa, si sentiva una sopravvissuta, voleva cancellare l’orrore che l’aveva appena sfiorata all’uscita dal metrò, la mattina del sette luglio. Una decina di minuti di differenza e nell’elenco delle vittime ci sarebbe stato anche il suo nome, cognome compreso. «Contavo su queste vacanze per dimenticare l'incubo di Londra, volevo andare via da quell’angoscia» dice adesso con un filo di voce. Non basta una vacanza a cancellare la paura, ma aiuta a dimenticare i cattivi pensieri, aiuta a sopravvivere.
Appena sentiva casa la sera le raccontavano di kamikaze nascosti tra la folla, di foto segnaletiche e appelli alla popolazione, di sospetti freddati sulle banchine di Stockwell. E lei lì, in paradiso, lontana dai pericoli, forse un po’ in colpa, ma salva. «Era tardi, ero a letto, sentivo là fuori il mondo vivere, avevo quasi chiuso gli occhi. Poi vetri in frantumi, l’esplosione e quel soffitto che mi viene addosso...». Il suo hotel è il Ghazala Garden, centro di Naama Bay, 132 camere, a 350 metri dalla spiaggia, passeggiata lungo la baia, un incanto di giorno e di notte. L’auto piena di esplosivo si è infilata direttamente nella hall, nessuno ha visto se dentro ci fosse un kamikaze, e tutto è diventato fuoco in un momento.
Adesso la facciata non c’è più, il tetto è crollato a metà, un’ala è tutta bruciata, c’è ancora fumo, sangue, lacrime. «La mia camera si trova subito dietro la reception - racconta Joanna, fatica a credere a ciò che sta raccontando -. Non ho avuto nemmeno il tempo di avere paura. L’esplosione ha spostato il mio letto gettandolo contro il muro. Non so nemmeno io come sono uscita di lì, non pensavo di vivere per due volte lo stesso incubo». Joanna a ore tornerà a Londra, lontana dai pericoli, forse un po’ in colpa, ma salva.

Con un destino alle calcagna che non la lascerà mai sola.

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