Dici Fugazi e la mente corre subito a una delle formazioni più importanti e influenti della storia del punk-rock Usa. Dal 1987 al 2002, il quartetto faro della scena di Washington DC, che ha sempre rifiutato di farsi scritturare dalle multinazionali del disco, è stato infatti un baluardo di onestà e devozione (oltre che di intelligenza e ispirazione) per tutta la scena rock. Indipendente, ma non solo. «Il loro contributo etico e politico - è stato scritto - è pari a quello artistico». E ancora: «Hanno trasformato lhardcore, minimalista e radicale, in un veicolo espressivo tanto malleabile quanto potente».
Ad animare i Fugazi, quattro personalità molto forti. In primis, Ian McKaye, il leader, cantante e chitarrista, nonché co-titolare della Dischord Records, letichetta underground che ha sempre pubblicato i lavori della band. E, poi, laltro cantante-chitarrista Guy Piciotto, il batterista Brendan Canty e il bassista Joe Lally.
Questultimo, come gli altri compagni di avventura del resto, dopo la decisione di stoppare a tempo indeterminato il marchio Fugazi ha continuato a scrivere e suonare. Prima con il progetto Ataxia (tra i protagonisti anche il Red Hot Chili Peppers John Frusciante) e ora da solista. È dellinverno 2006 il suo album desordio «There to Here» che ospita i principali nomi della scena di Washington, come Jerry Busher, Ian MacKaye, Amy Farina, Guy Picciotto.
Domani sera, ore 22.30
Casa 139, via Ripamonti 139
ingresso 10 euro
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.