John Amias

Inghilterra, seconda metà del XVI secolo. John Amias, di nobile famiglia, era un commerciante di abiti, sposato e padre di numerosa prole. Ed era cattolico in un tempo e in un luogo in cui comandavano i protestanti. Malgrado ciò, alla morte della moglie volle dedicarsi interamente alle cose di religione e, divisi i suoi beni tra i figli, nel 1580 partì per il continente. Qui studiò nel seminario di Reims e fu ordinato sacerdote. Rientrò in patria l’anno seguente come missionario e si portò nella parte settentrionale dell’Inghilterra. Riuscì a portare avanti il suo ministero, pur tra le comprensibili difficoltà, per otto anni. Era il 1590 quando lo scoprirono nel Lancashire. Venne arrestato e rinchiuso nelle prigioni del castello di York. In cella si ritrovò in compagnia di un altro sacerdote cattolico, Robert Dally, e di un detenuto comune, tal Brombey, protestante. Al momento del processo accadde un fatto singolare: il Brombey vide un globo di luce sospeso sulle teste dei giudici, poi la luce si spostò sui due sacerdoti e ne avvolse il capo. A quel punto l’uomo dichiarò di voler rinunciare al protestantesimo per diventare cattolico. Naturalmente subì la sorte dei due preti. Tutti e tre furono condannati a morte. L’esecuzione per alto tradimento era quella che abbiamo più volte descritto: i condannati venivano legati e trascinati al patibolo su un graticcio, poi impiccati, tirati giù un attimo prima di morire, sventrati e squartati ancora vivi. Alla fine di tutto, si tagliava loro la testa, che era mostrata al popolo.

I pezzi dei cadaveri, li si appendevano in vari luoghi.

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