Chissà cosa direbbe John Ford. Uno dei suoi tanti grandi western, «Sentieri selvaggi», forse meno celebre di «Ombre rosse», ma non meno appassionante, è stato tradotto in dialetto ticinese. E nei prossimi mesi sarà tradotto in tutti i principali dialetti italiani. Anche il titolo è stato opportunamente modificato: nella nuova versione diventa «Se ta cati ta copi», ovvero «Se ti prendo tammazzo», che riecheggia certi spaghetti western di seconda schiera in voga negli Settanta. Increduli e diffidenti sono inviati, con tutti gli altri curiosi, a vederlo con i propri occhi e soprattutto sentirlo con le proprie orecchie. Lappuntamento è per oggi pomeriggio a Varese, ore 17 al cinema Vela, appositamente riaperto. La proiezione fa parte dei Salotti di Mauro della Porta Raffo, infaticabile organizzatore di incontri con i personaggi della letteratura e dello spettacolo. Presente lattore ticinese Ior Milano, ideatore e realizzatore del doppiaggio, insieme con la compagnia del teatro ticinese. A proposito, questa particolare inflessione si chiama dialetto della ferrovia, perché nellOttocento quando in Ticino furono posti i primi binari, vennero reclutati operai di Chiasso e Mendrisio.
Per chi non lo ricordasse, la storia di «Sentieri selvaggi» girato nel 1956 e ambientato nel Texas del 1868, ruota attorno alla caccia anti Comanches dl mitico John Wayne, alla ricerca delle due nipoti rapite dagli indiani. Per chi non ce la facesse alle 17, seguiranno due proiezioni supplementari, alle 19.50 e alle 22.10. Ascoltare Wayne che imbraccia il fucile e dà ordini in ticinese è una chicca da non perdere. MB- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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