José Luciano Ezequiel e Juan Salvador Huerta Gutiérrez

José Luciano Ezequiel e Juan Salvador Huerta Gutiérrez

Erano due fratelli di Magdalena, stato messicano di Jalisco. Sposati e padri di famiglia, José faceva di mestiere l'organista e Juan il meccanico tornitore. Avevano altri due fratelli, preti a Guadalajara, Eduardo e Refugio. Facevano parte dell'Unione Popolare fondata da Anacleto González Flores. Questi era stato assassinato in carcere a Guadalajara per ordine del governo massonico-leninista del presidente Plutarco Elías Calles, che aveva giurato di sradicare il cristianesimo dal Messico e da quasi vent'anni angariava in ogni modo i cattolici. Nel 1927, dopo aver provato ogni mezzo non violento, questi avevano già da un anno preso la via dell'insurrezione armata. I due fratelli Huerta Gutiérrez vennero arrestati due giorni dopo l'uccisione del Flores. I federali stavano a guardare chi avrebbe reso omaggio alla salma: i primi due furono José e Juan. Vennero portati al comando di polizia e chiusi nella stanza degli interrogatori. Qui li appesero per i pollici, come avevano fatto col Flores, e cominciarono a torturarli per farsi rivelare il nascondiglio dei fratelli sacerdoti. Il trattamento durò fino allo svenimento degli interrogati. Al loro risveglio ricominciarono. Ma i due non parlavano. Solo José, che cantava in chiesa, si mise a intonare un inno a Cristo Re. Visto che da loro non si cavava nulla, l'indomani all'alba furono portati al cimitero di Mezquitan e messi al muro. Il plotone d'esecuzione scaricò i fucili su di loro e tutto fu finito. José aveva cinquantun anni, Juan quarantasette.

Lasciavano entrambi moglie e figli.

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