Josefa García y Solanas & C.

Si tratta di dieci donne spagnole, trucidate a Barcellona dai miliziani repubblicani nel 1936. Josefa García y Solanas, ovvero madre María Montserrat, era la superiora del monastero di clausura delle monache Minime Scalze di San Francesco di Paola. Con lei furono uccise le sue otto monache e la sorella Lucrecia. Quest’ultima, rimasta vedova, aveva ottenuto di poter vivere accanto al monastero, di cui sbrigava le faccende esterne. I rojos le misero in fila a spintoni, poi le caricarono su un camion e le portarono fuori città. In località Horta si fermarono presso una vecchia fabbrica di laterizi e le fecero scendere. I cadaveri delle dieci donne furono ritrovati alcuni giorni dopo crivellati di colpi di arma da fuoco e da taglio. Dopo l’esecuzione i miliziani andarono tranquillamente al bar e furono uditi esprimere parole di apprezzamento per il fermo coraggio dimostrato dalle vittime. Al momento del rastrellamento, tra il capo del plotone e le religiose si era svolto un singolare colloquio. L’uomo aveva dapprima chiesto chi fosse la superiora, perché - letterale - dovevano darle un martirio doppio. Madre María Montserrat si fece avanti qualificandosi, poi chiese che lasciassero andare le altre, in quanto erano solo monache di clausura. La risposta fu che proprio per questo meritavano di morire.

L’eccidio avvenne nei primissimi giorni della guerra civile e fu, come tutti gli altri che seguirono, un chiarissimo esempio di puro odio anticristiano. Infatti, che c’entrassero quelle monache con gli obiettivi bellici lo sapevano solo Marx. Lenin, Stalin e Bakunin.

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