Udine - La Juve vive quarantacinque minuti da incubo, regge, entra in campo solo nel secondo tempo, segna improvvisamente su angolo con Camoranesi, si eccita e porta a casa tre punti che la tengono lì in zona Champions. Il resto sarebbe molto ipocrita e vorrebbe dire leggere la partita in funzione del risultato, perché l’Udinese ha fatto una splendida figura e Ranieri dopo aver sofferto e temuto il peggio, ha esordito facendo i complimenti a Marino: «Loro gran squadra con un gran gioco, per noi tre punti che valgono il doppio». Valgono doppio perché tengono la Fiorentina a meno 6 e spediscono l’Udinese quinta in classifica a undici punti, ma tutto questo con due soli tiri in porta, letali, ma solo due.
Eppure al Friuli c’era la Juve disegnata da Ranieri in estate, rientro di Buffon fra i pali, di Chiellini e Zebina dietro, Camoranesi a tempo pieno e Del Piero in campo per novanta minuti. Ma le grandi firme nel primo tempo hanno guardato Inler, Dossena e Di Natale schizzare imprendibili, D’Agostino furoreggiare in mezzo al campo e Handanovic assolutamente inoperoso. Tutto vero, come il vantaggio di Dossena rapido a ribadire una respinta corta di Buffon dopo appena sei minuti di gioco.
Un vantaggio che non ha cambiato di una virgola la partita, Juve dietro, Udinese a tutto campo. Ranieri dirà che tremava, convinto che a quei ritmi nessuno avrebbe potuto reggere per novanta minuti, e non si riferiva all’Udinese, ma alla sua Juventus. Chiellini smanacciava, Camoranesi spento e falloso, Nedved molto vento, Del Piero a tratti su un altro campo, Trezeguet mai pervenuto, come gli accade spesso quando non segna e merita quasi sempre l’insufficienza. Invece alla fine Ranieri si dovrà congratulare con i suoi ragazzi per l’inattesa reazione, perché questo è stato l’aspetto positivo della Juve di ieri, assieme a pochi altri che a chiazze sono affiorati e subito affogati.
Una traversa di D’Agostino, Buffon a tratti mondiale, ma la Juve ha vinto rimontando con una prova di forza straordinaria, poteva crollare ma nel momento di maggior paura ha mantenuto le posizioni e quando Camoranesi a inzuccato su calcio d’angolo, la partita si è rivoltata come un calzino. Adesso erano i friulani a perdere regolarmente ogni contrasto, ad arrivare dopo sulle palle vaganti, a prendere il secondo gol con Vincenzo Iaquinta che entrato dopo otto secondi ha messo dentro il 2-1 al suo primo colpo di scarpa.
A quel punto perfino Nedved sembrava tornato a livelli storici, Del Piero ha disegnato i suoi slalom e su uno, finito in area, ha anche rischiato l’ammonizione per simulazione che Rocchi gli ha risparmiato per rispetto. Il capitano è rimasto in campo e ben sveglio per novanta minuti, una delle sue migliori partite in trasferta di quest’anno, palla sotto la suola, invito al suo marcatore ad aggredire, scatto improvviso verso la porta.
Il gioco non è stato all’altezza del risultato, ma ora la Juve sta ritrovando il gruppo proprio alla vigilia della sfida di sabato contro la
Roma che vale sempre tanto. L’Udinese ha avuto coraggio ma questa Juve lo ha inchiodato più di qualsiasi altra squadra al Friuli. Un secondo tempo da incorniciare dopo un primo da paura, un po’ come essere a metà del guado.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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