da Siena
Chiedeva una Juve «ruggente» alla vigilia Ranieri, «incontentabile fino alla fine». Ma a ruggire è stato piuttosto il Siena, quanto basta per far suo un risultato minimo e storico al tempo stesso. Il caldo quasi estivo presenta a Siena una Juve ben diversa da quella degli ultimi mesi. Così, dopo 6 minuti il verdetto era già sancito: salvezza per il Siena, addio alle mire da secondo posto per la Juve. Sei minuti e non di più: tanto basta ai bianconeri di turno (quelli di casa) per trovare con Kharja una segnatura quasi casuale, ma provvidenziale per assumere un assetto tattico che nel prosieguo dell'incontro la squadra di Ranieri non dà segno di voler cambiare. Un infaticabile Camoranesi, qualche motivato innesto dalla panchina nella ripresa (Palladino), e poco altro: una Juve «leggera» che solo a tratti nella ripresa ha provato a far valere la sua superiorità tecnica.
La Signora a Siena è sempre un gran richiamo, specie per i tanti juventini sparsi in centro Italia; per l'occasione forse più motivati degli undici in campo. Per contro i toscani accendono subito il motore con Vergassola e Codrea puntali a centrocampo quanto Galloppa e Kharja erano vivaci sulle fasce. Proprio il marocchino, giunto a Siena a gennaio, ha pescato il jolly in avvio di partita, a riprova di come quest'anno girino bene le cose per una squadra abituata a salvarsi con il fiatone. Detto di Camoranesi, tra gli ospiti pochi altri hanno venduto l'anima per risalire la china: pressoché nulli Trezeguet e Del Piero, quest'ultimo a tratti invertito nella posizione con un Nedved appena più incisivo.
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