Et voilà. Il Palermo batte la Juventus e la sorpassa in classifica: settima vittoria consecutiva al Barbera, Zamparini felice e contento, Delio Rossi idolo assoluto e avanti così. Squadra di qualità il Palermo, come aveva già capito l'Inter domenica: avanti 2-0 allora come ieri, stavolta la banda siciliana non si è fatta raggiungere nonostante una difesa a dir poco acerba (prima di ieri, in campionato: Andelkovic novanta minuti, Darmian addirittura tre) che in un modo o nell'altro ha retto al cospetto di una Juventus che ormai ha solo il nome dello squadrone che fu. Intendiamoci: Del Piero e compagni, travolti nei primi venti minuti, si sono sbattuti fino alla fine e hanno anche ragione nel lamentare la mancata concessione di almeno un rigore per un clamoroso fallo di mano di Bovo, quando i padroni di casa erano avanti 2-0 (anzi, a fine partita la Juve ha chiesto ai giocatori il silenzio stampa per protesta).
Poi, spinti dalla rabbia, i bianconeri hanno accorciato le distanze con Marchisio e chiuso il Palermo nella propria metà campo fino alla fine del primo tempo. Il punteggio però non cambiava più, nemmeno nella ripresa: Sirigu diceva no a Krasic e nel finale anche a Martinez, mentre il Palermo sprecava un'incredibile opportunità con Kasami e Miccoli che non trovavano la porta dopo avere saltato l'intera difesa bianconera.
Alla fine, insomma, la Juventus è ancora al punto di prima. Anzi: una posizione di classifica in meno, addirittura ottava. Se il campionato finisse oggi, la Signora non parteciperebbe nemmeno ai preliminari di Europa League e magari qualcuno sosterrà che «è meglio così, in modo da avere più energie per il campionato». Sabato, a Cagliari, altro giro e altro regalo possibile visto che i sardi sono a soli tre punti di distanza. Matri stavolta vestirà il bianconero, ma il Cagliari ha dimostrato di sapere vincere anche senza il suo numero 32: il quale, ieri, ha sbagliato un gol fatto ed è uscito per crampi quando mancavano ancora 20 minuti abbondanti alla fine. Per la serie: alla Juve non ne va dritta una, anche se la giornata non è del tutto negativa visto che chi le sta davanti ha rinunciato a correre. Le giornate però passano e nel 2011 Del Piero e compagni hanno battuto solo il Bari ultimo in classifica e pure a fatica. L'anno scorso, di questi tempi, Ferrara era già saltato. Delneri non ancora e probabilmente non salterà. Ma protesta: «O non si vede quello che succede in campo o non ci si vuole dare un rigore. Vogliamo rispetto, altrimenti ci prendono in giro. Calciopoli è finita 5 anni fa, sempre che sia esistita. A Napoli, Morganti ci ha annullato il gol dell1-1, oggi è andata così. Se gli arbitri non vedono non devono fare questo mestiere e Morganti in questo momento non è in grado di arbitrare.
In compenso gode Zaccheroni, ct del Giappone campione d'Asia. Così va il mondo juventino: a rovescio.
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