«La Juve? Una provinciale di lusso con Del Piero»

Caro Gigi Maifredi, questa sera contro la Juventus vendetta, tremenda vendetta?
«Non ho vendette da compiere, non ho astio, anche perché a Torino non sono stato trattato male. Anzi, ero nella manica dell’Avvocato e se ho fallito è dipeso solo dal mio comportamento e anche dalla mia inesperienza. Alla Juventus sono arrivato troppo presto, l’aver allenato il solo Bologna non era sufficiente. Perché, in fin dei conti, un paio d’anni prima ero ancora tra i dilettanti ed evidentemente non ero pronto per una grandissima squadra».
Non la tormenta questo passato bianconero?
«È un po’ come chiedermi perché non ho sposato quella bambina che c’era con me all’asilo…Certo, se avessi fatto 2-3 anni d’esperienza alla Roma con il presidente Dino Viola che mi voleva a tutti i costi, forse le cose sarebbero andate diversamente. Mi sono fatto travolgere dalla passione bianconera e oggi non rifarei quell’errore».
Sì, però la Juve e il suo stile…
«Già, lo stile era quello di mangiare la pera con la forchetta, ma soprattutto andare su ogni campo per vincere».
E che Juve pensa di trovare questa sera?
«La società e la squadra sono molto cambiate negli anni, non ci sono più gli ingegneri, ma tanti operai, con un grandissimo campione come Del Piero più alcuni buoni giocatori. Insomma, una provinciale di lusso, una squadra che vive sul modulo e segue la filosofia particolare di Del Neri, ottimo tecnico che lavora bene e ha maturato esperienze di livello arrivando sulla panchina bianconera al momento giusto».
Allora nessuna similitudine Maifredi-Del Neri?
«No, perché anch’io puntavo sul modulo, ma cercavo di dare spazio alla fantasia. Non per niente avevo un certo Robi Baggio».
Ma questo Brescia ha qualche possibilità di battere i bianconeri?
«Dovremo fare la partita perfetta, non sbagliare una palla in difesa e sfruttare le poche occasioni che creeremo, un po’ come il primo tempo contro l’Inter. Peccato che poi la fatica si è fatta sentire e siamo calati d’intensità. E poi c’è stato quel rigore, ma lasciamo perdere perché sono cose che capitano nel calcio e recriminare o polemizzare è inutile».
Il Brescia gioca bene ma, prima dell’Inter, aveva inanellato cinque sconfitte consecutive.

L’allenatore Iachini è in bilico?
«Assolutamente no, col presidente Corioni vogliamo portare avanti un progetto serio e duraturo e Iachini fa parte di queste idee. Squadra e tecnico sono un tutt’uno, giochiamo bene e siamo in credito con la fortuna, ma di questo Brescia si sentirà ancora parlare».
E questa sera che regalo vorrebbe farsi?
«Battere la Juve, non chiedo altro».

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