Kabul - Decine di persone, addirittura novanta secondo il governatore provinciale Mohammad Omar, potrebbero aver perso la vita nel nord dell’Afghanistan a causa di una gigantesca esplosione provocata da un raid aereo dell’Isaf, la Forza Internazionale di Assistenza per la Sicurezza guidata dalla Nato. Il presidente uscente Hamid Karzai ha commentato: "E' inaccettabile colpire i civili". E al coro di proteste si unisce anche il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini.
Il raid Nato Stando a
testimoni oculari, la notte scorsa velivoli alleati hanno
bombardato alcune auto-cisterne che erano state sequestrate da
un commando di Talebani lungo la strada che, nel distretto
rurale di Ali Abad, conduce al villaggio di Angorbagh, nella
provincia settentrionale di Kunduz. Almeno uno dei veicoli è
però piombato nelle acque di un fiume: tutto intorno si sono
allora ammassati non solo guerriglieri che cercavano di
recuperarlo, ma anche semplici civili intenti a impadronirsi
del carburante che fuoriusciva dai serbatoi. Il camion sarebbe
stato centrato da una bomba, saltando in aria e facendo strage
di chi si trovava nei pressi. Secondo il capo della polizia
distrettuale, Baryalai Basharyar Parwani, vi sarebbero stati
come minimo sessanta tra morti e feriti. Fonti del Comando
atlantico a Kabul si sono limitate a confermare l’avvenuta "incursione", attribuendola alle forze occidentali.
Portavoce Nato: molti civili feriti Molti civili sono stati
ricoverati negli ospedali della regione afghana di Kunduz, dove
oggi la Nato ha attaccato due autocisterne che erano state
sequestrate dai Talebani, provocando decine di vittime. Lo ha
detto oggi un portavoce della Nato a Kabul.
L'inchiesta dell'Alleanza Atlantica Un’inchiesta approfondita sulle conseguenze del raid aereo alleato della notte scorsa nella provincia nord-orientale afghana di Kunduz è stata promessa dal segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, mentre ancora si accavallano versioni differenti sul numero delle vittime, e sulla presenza di civili tra esse, oltre che di Talebani. "Il popolo dell’Afghanistan", ha dichiarato Rasmussen, "dev’essere consapevole che noi manteniamo con chiarezza l’impegno di proteggerlo, e che indagheremo immediatamente e pienamente su questa vicenda".
Frattini non ci sta Si tratta di una "tragedia che
non possiamo accettare" perché "siamo in Afghanistan per difendere la sicurezza degli afgani e non per provocare la morte di civili". È
questa la reazione del ministro degli Esteri Franco Frattini. Exit strategy
dall’Afghanistan?
"E' una parola che non mi piace. Sarebbe una ritirata. Dobbiamo fare il contrario". Invece, secondo il titolare della Farnesina, bisogna "rimanere fino a quando l’Afghanistan potrà camminare sulle sue gambe".
E questo potrà accadere anche grazie alla "svolta" della nuova strategia che prevede, ha detto Frattini, più ricostruzione civile, più
sicurezza, più lotta alla corruzione, più agricoltura e meno priorità alla presenza militare che rimane comunque necessaria per garantire la
sicurezza.
Attacco alle forze francesi Secondo quanto reso noto oggi dallo stesso
presidente francese Nicolas Sarkozy, un soldato di Parigi ha
perso la vita e nove suoi commilitoni sono rimasti feriti in
un’imboscata e alcuni tra loro lamentano "lesioni gravi", ha
precisato il presidente. I militari sono stati investiti
dall’esplosione di una bomba mentre erano in servizio di
pattuglia a bordo di un veicolo nei pressi del villaggio di Showki, situato nella
provincia orientale di Kapisa, poco a nord di Kabul.
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