Kabul - Il giorno dopo l'agguato talebano che ha portato alla morte di quattro alpini, si apre il dibattito sulla sicurezza dei nostri soldati sul fronte Afgano. La proposta viene lanciata dal ministro La Russa ai microfoni del Tg2 e poi raccolta dal responsabile esteri del Pd ospite, assieme al ministro della Difesa, al programma di Lucia Annunziata. "Il fatto che vi sia stata una rivendicazione da parte dei talebani dell’agguato di ieri" ai nostri militari in Afghanistan "conferma la natura terroristica dell’attività dei talebani: proprio per contrastare questo terrorismo, occorre che sia il Parlamento a decidere se, a differenza di quello che anch’io finora ho ritenuto, armare i nostri bombardieri". È quanto dichiara il ministro della Difesa Ignazio La Russa, intervistato dal Tg2, che ricorda come decisioni simili siano già state prese da Usa, Inghilterra, Francia e altri Paesi. "In Afghanistan tutti i contingenti internazionali presenti hanno i bombardieri con l’armamento previsto, cioè le bombe. L’Italia no, per mia decisione. Ora, di fronte a quello che sta accadendo, non me la sento più di prendere questa decisione da solo e chiedo alle Camere di decidere", ha ribadito il ministro della Difesa al programma di Lucia Annunziata In mezz'ora, in onda su Raitre.
Frattini: valutare Il Parlamento deve valutare se usare "tutto il potenziale offensivo" disponibile. Lo dice il ministro degli Esteri Franco Frattini in una intervista al Corriere della Sera: "È giusto che il Parlamento sia messo in grado di decidere , confermare ed eventualmente riconsiderare se noi si debba far ricorso a tutto il potenziale offensivo del quale disponiamo". Frattini ribadisce che "il 2011 deve essere l’anno del ritiro". Il momento è delicato, sottolinea il ministro: "Più si hanno successi e più è come il serpente a sonagli ferito: finché non l’hai ucciso cerca di morderti. Il nostro impegno combattente c’è sempre stato, ora emerge perché le dinamiche sul terreno hanno raggiunto grandi risultati. È in atto una recrudescenza di quanti puntano a recuperare villaggi sottratti al loro controllo o a conservarne altri".
Bersani: "Chiariamo il nostro ruolo" "Invece che decidere sulle bombe, chiariamo qual’è il nostro ruolo in Afghanistan". Lo ha dichiarato il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, intervistato da Fabio Fazio alla trasmissione Che tempo che fa. "Vorrei che l’Italia invece di decidere su una bomba - ha detto - cercasse di capire meglio la questione e cercasse di decidere l’anno prossimo cosa succede». Il riferimento del segretario Pd è alla dichiarazione del ministro della Difesa Ignazio La Russa che in seguito alle nuove vittime in Afghanistan ha esternato la sua volontà di rivedere le regole della dotazione di bombe sugli aerei italiani. I punti fondamentali secondo Bersani sono quattro:"Quanta credibilità ha il ritiro annunciato a metà del 2011", "Cosa succede in Pakistan anche in vista della stabilizzazione dell’Afghanistan", "Come si coinvolgono i Paesi che in questo momento se ne lavano le mani come la Russia e la Cina», e «Quali sarebbe i compiti degli italiani in una nuova fase di transizione". Bersani ha ribadito che non si può fuggire dall’Afghanistan. "I talebani non possono vincere - ha detto il segretario Pd - non si può lasciare la patata bollente solo nelle mani degli altri".
Pd, Fassino: "Le camere ne discutano" "È giusto che il Parlamento valuti se l’attuale livello di sicurezza dei nostri soldati in Afghanistan è adeguato o meno". Lo dice il reponsabile Esteri del Pd, Piero Fassino, commentando la proposta del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, secondo cui le Camere dovrebbero valutare anche l’ipotesi di armare i bombardieri italiani che operano in Afghanistan. Intervenedo a In mezz’ora, Fassino, ha accolto la proposta di La Russa, presente in studio, e ha spiegato che il Parlamento deve valutare se le condizioni di sicurezza dei soldati italiani siano adeguate a o meno al teatro in cui operano. "È un problema molto delicato - ha premesso Fassino - ma credo che sia giusto che il Parlamento valuti se l’attuale livello di sicurezza dei nostri soldati è adeguato o meno".
La rivendicazione dei talebani Le milizie talebane afghane hanno rivendicato questa mattina l’attentato compiuto ieri nella zona di Farah, in Afghanistan, nel quale hanno perso la vita quattro alpini italiani. In una nota diffusa sul proprio sito Internet, e firmata dal portavoce delle regioni occidentali, Qari Muhammad Yusuf Ahmadi, si legge che "in un nostro attacco armato contro un convoglio logistico delle forze occupanti nella zona di Gulistan, a Farah, sono andati distrutti 10 veicoli militari". Il portavoce talebano non cita mai la nazionalità dei nostri militari ma spiega che "sono stati provocati ingenti danni al nemico, abbiamo ucciso e ferito numerosi soldati ma al momento non ne conosciamo il numero esatto". Nella nota si parla di un lancio di razzi che ha fatto seguito alla prima esplosione, e si aggiunge che sono stati eseguiti altri due analoghi attacchi contro le tuppe Nato nella stessa zona nella mattina e nella serata di ieri.
Domani le salme in
Italia Lo Stato Maggiore della Difesa ha reso noto che l`arrivo in Italia delle salme dei quattro militari caduti in Afghanistan è previsto per domani, lunedì 11 ottobre, alle ore 9.00, presso l`aeroporto di Ciampino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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