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Kakà: "Io più completo di Maradona"

Alla vigilia di Argentina-Brasile, l'ex milanista parla di Dunga e Maradona: "Oggi il calcio è molto fisico e il talento da solo non basta". Intanto Adriano si auto promuove, anche se partirà in panchina

La prospettiva di dover giocare una classicissima come Argentina-Brasile (in programma domani notte a Rosario), per di più decisiva per le qualificazioni mondiali del Sudamerica, può far perdere il senso della misura perfino ad una persona solitamente molto equilibrata come Kakà. Parlando del confronto di domani, dei due tecnici Dunga e Maradona e di come erano da calciatori, l’ex milanista ha detto, forse memore dell’eterna rivalità fra brasiliani ed argentini e quindi nei panni del provocatore, che «mi considero un misto di Dunga e Maradona. Non sono un grande artista come lo era Maradona in relazione alle cose fatte in campo, ma certo sono un calciatore più completo. E cerco di diventarlo sempre più, perchè il calcio di oggi è molto fisico, ed il talento da solo non basta».

Contro l’Argentina Kakà, campione del mondo nel 2002, giocherà la sua 70/a partita in nazionale e nel caso segnasse toccherebbe quota 11 gol realizzati nelle eliminatorie mondiali, traguardo che in passato hanno raggiunto, con la maglia della Selecao, soltanto Romario e Zico. «Rischiare di non andare a una Coppa del mondo è una cosa che mi toglierebbe il sonno - ha detto ancora Kakà -. Mancano pochi punti a entrambi per qualificarci ai Mondiali, ma gli argentini hanno addosso molto più pressione di noi». Infatti una sconfitta in casa contro i brasiliani renderebbe difficoltoso il cammino dell’Argentina, che rischierebbe di non essere presente a Sudafrica 2010, slittando al quinto posto nella classifica del girone sudamericano. «Dobbiamo usare a nostro favore questa pressione che loro hanno addosso - ha commentato Kakà -. A noi toccherà usare l’intelligenza e la pazienza, tanto più che lo stadio di Rosario è una novità anche per i giocatori argentini».

Intanto Adriano si è auto-promosso, avendo capito che contro gli argentini comincerà dalla panchina. «Se io fossi messo in formazione - ha detto l’Imperatore - per gli argentini sarebbe uno shock. Se sarò in campo dall’inizio la loro tensione aumenterà, perchè il nostro attacco sarà ancora più potente.

Comunque decide Dunga».

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