Potrebbe «scottare» per essere stato usato in un recente assalto a un furgone portavalori, oppure potrebbe essere stato nascosto per una futura azione criminosa: sarà la polizia scientifica ad aiutare a chiarire il mistero di un mitragliatore kalashnikov trovato ieri all'alba dalla polizia di Genova in un bosco sulle alture del capoluogo. Le ipotesi al vaglio degli inquirenti sono infatti due. La prima porta a qualche episodio criminoso avvenuto recentemente: se larma fosse stata usata, ad esempio durante una rapina, potrebbe ora essere «pericolosa» per i delinquenti che avrebbero così deciso di sbarazzarsene. Ma è anche assai probabile che il kalashnikov fosse stato nascosto in attesa di essere impiegato proprio a Genova o comunque in zona, per un blitz da parte di una banda di rapinatori. La Squadra Mobile cerca infatti anche di risalire a un individuo che è stato visto in zona, nella delegazione di Bolzaneto, da alcuni residenti mentre si addentrava nel bosco con una borsa a tracolla e ne usciva senza.
L'arma da guerra era sistemata dentro a una sacca sportiva in tela di colore nero, insieme con tre caricatori a banana e a 114 cartucce calibro 7,62, nascosta in una buca sotto a un ponticello che sovrasta un ruscello. Nessuna traccia, dopo quattro giorni di appostamenti, della persona che alcuni testimoni hanno detto di avere visto con la borsa a tracolla. Uno dei testimoni avrebbe anche «azzardato» a indicare la fisionomia delluomo misterioso, descrivendolo come Il capo della Mobile della questura di Genova, Claudio Sanfilippo, ha evidenziato come quello di ieri sia il primo sequestro di un simile esemplare di fucile mitragliatore sovietico eseguito in Liguria. I kalashnikov sono stati usati di recente in Italia per degli assalti a furgoni portavalori.
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