Il Kenya fa paura Dopo l’inglese sequestrata una francese

Potrebbe esserci la mano delle milizie somale Shebab dietro il rapimento della turista francese sequestrata nell’arcipelago di Lamu, in Kenya. È quanto sospetta il governo di Nairobi, che fa sapere che la donna, identificata come Maghe, 66enne con disabilità che vive da 25 anni a Ras Kitau, sull’isola di Manda, «è stata prelevata in casa da dieci banditi somali con armi pesanti, sospettati di essere agenti degli Shebab di Ras Chiemboni in Somalia, vicino al confine con il Kenya».
L’aggressione sarebbe avvenuta alle 3 del mattino (le 2 in Italia) di fronte al villaggio di Shela, che ospita numerose case di villeggiatura di cittadini stranieri. «Siamo stati svegliati dagli spari», ha raccontato un testimone. I malviventi avrebbero obbligato un dipendente della vittima, che si muove su una sedia a rotelle, che però non è stata portata via, a farli entrare. Alcuni dei sequestratori sono stati feriti nella fuga dall’esercito kenyano, le forze dell’ordine ritengono che i rapitori siano diretti in Somalia.
Il sequestro della donna francese avviene a meno di un mese da quello di una cittadina britannica, la 56enne Judith Tebbut, portata via nella notte da un resort di lusso, il «Kiwayu safari Village», situato a una cinquantina di chilometri più a nord. Il marito di Tebbut, David, 58 anni, è stato ucciso nell’attacco. Fino ad oggi non è stato chiesto alcun riscatto e nessuno ha rivendicato l’aggressione, ma la donna sarebbe stata «venduta» per 300mila dollari ai pirati in Somalia. Si troverebbe ad Amara, vicino alla città costiera di Harardhere, una delle roccaforti dei pirati somali conquistata nel maggio 2010 dagli Shebab. Sempre ad Amara un’altra coppia di britannici, Paul e Rachel Chandler, catturati nel 2009 dai pirati, hanno trascorso la maggior parte del loro sequestro. Gli operatori turistici sono preoccupati per le conseguenze che aggressioni simili possono avere sul settore.

La stessa Farnesina, come si legge sul sito Viaggiaresicuri, definisce «sostanzialmente stabile», il profilo di rischio del Paese, tenendo conto delle ricorrenti minacce di nuovi attacchi da parte dell`insorgenza islamica somala.

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