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Il Kenya guarda avanti: sì alle grandi riforme

A tre anni di distanza dalle ultime consultazioni il Kenya torna al voto. Sei cittadini su dieci hanno detto sì al referendum per una nuova costituzione. Ora si apre una lunga stagione di riforme per dare stabilita alla nazione africana.

Il Kenya guarda avanti: sì alle grandi riforme

Nairobi - Il Kenya ha scelto di cambiare. Il verdetto delle urne sembra parlare in modo chiaro: piu` della metà della popolazione ha dato il proprio assenso al referendum per una nuova Costituzione. Il sí ha raccolto il 67,25% ottenendo 5.954.767 di voti, come ha confermato nella serata di giovedì la Commissione elettorale. 

L'affluenza ai seggi e' stata pari al 71%. Otto milioni di votanti si sono recati alle urne su un totale di 12,4 di persone registrate. I no hanno ottenuto 2.687.183 di voti, pari al 30,35%.

Il presidente Mwai Kibaki ha festeggiato l'ampio consenso mostrato dalla popolazione. ''Siamo lieti di accogliere i dati provvisori del referendum - ha dichiarato Kibaki -, il viaggio storico che abbiamo iniziato 20 anni fa ha ora un lieto fine". 

Una consultazione a cui i massimi osservatori politici guardavano da mesi con un misto di speranza e preoccupazione. L`ultima volta che i kenyani erano entrati in una cabina lettorale era scoppiato il finimondo. Piu`di millecinquecento morti e trecentomila sfollati, una guerra civile scatenata dalla accuse di brogli elettorali. L`unico modo per far deporre le armi alla diverse etnie e fazioni politiche fu un improbabile accordo tra i due candidati alla presidenza, Mwai Kibaki e Raila Odinga; una diarchia che ancora oggi vede il primo presidente e il secondo primo ministro. Due anni di relativa calma, in cui i maggiorenti politici hanno ripreso posto al tavolo delle trattative e l`economia ha potuto tirare un sospiro di sollievo, anche grazie all`arrivo di investitori esteri, in primo luogo cinesi. Un piccolo ma decisivo passo avanti. Ora l'edito referendario apre uno scenario totalmente diverso. La nuova Costituzione profuma di futuro e l`attenzione degli Stati Uniti a questa nuova stagione di riforme fa da propellente al ritrovato ottimismo.

I contatti tra i vertici Usa e la diarchia di Nairobi sono sempre stati molto stretti negli ultimi mesi e, se la vittoria verra` confermata, si vocifera di una possibile visita di Obama, l`amato presidente dalle origini keniote. 

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