
Il giallo dell'hotel Berna di via Torriani si è parzialmente chiarito ieri pomeriggio con il ritrovamento di due cadaveri. Quello del trentacinquenne Emanuele De Maria, detenuto al carcere di Bollate - dove stava scontando una condanna per omicidio - con permesso di lavoro alla reception dell'albergo, che si è suicidato gettandosi dalla terrazza del Duomo.
E quello di Chamila Wijesuriyauna, italiana di origini cingalesi e dipendente alla caffetteria dell'hotel, che è stato trovato al Parco Nord. La scomparsa della donna era stata denunciata dal marito venerdì pomeriggio.
De Maria si è lanciato nel vuoto dalla terrazza della Cattedrale ieri poco prima delle 14. Si era messo in coda con i turisti, aveva preso il biglietto ed era salito sull'ascensore. Una volta raggiunto il piano fra le guglie si è buttato di sotto.
«Ho sentito un botto, come uno sparo. Tutte le persone sono scappate via forse perché pensavano fosse una sparatoria. Dal mio bar si sono alzati. Mi sono avvicinato, ho visto le scarpe che volavano, era tutto deserto e ho fatto delle foto. In meno di cinque minuti sono arrivate le forze dell'ordine» riferisce il titolare del bar Fresco&Cimmino, a due passi dal Duomo. L'area è stata transennata, alcuni passanti incuriositi si sono fermati a osservare, altri hanno voluto riprendere l'arrivo della Squadra mobile guidata dal dirigente Alfonso Iadevaia. Qualche passante di corso Vittorio Emanuele ha detto di aver sentito gridare. Il cadavere è stato riconosciuto dai numerosi tatuaggi.
De Maria non era rientrato in carcere da venerdì sera, all'alba di sabato aveva teso un agguato a un altro dipendente dell'hotel Berma, Hani Fouad Abdelghaffar Nasra, italiano di origini egiziane, 50 anni, incensurato e impiegato come barman nella stessa caffetteria di Chamila. Lo aveva aggredito infliggendogli diverse coltellate al collo e all'addome e si era dato alla fuga lasciando l'uomo a terra sanguinante e incosciente. Il cinquantenne è stato ricoverato al Niguarda dove ha subito un delicato intervento al collo e al torace e da ieri è considerato fuori pericolo.
Il cadavere di Chamila è stato trovato ieri verso le 16 al parco Nord a un chilometro dal posto in cui era stata vista camminare con Emanuele De Maria, la sera di venerdì. Dopo la segnalazione al 118 fatta da un passante, sul posto è arrivato il nucleo investigativo dei carabinieri comandati dal colonnello Antonio Coppola. Secondo gli inquirenti non vi sono dubbi, il corpo è quello di Chamila Wijesuriyauna, 50 anni, originaria dello Sri Lanka, collega dell'evaso suicida Emanuele Di Maria e del barman aggredito dallo stesso De Maria.
Sembrano chiare anche le cause del decesso, sul corpo sono state trovate ferite da coltello. La donna lascia un marito e un figlio, gli stessi che avevano formalizzato la denuncia di scomparsa venerdì pomeriggio ai carabinieri di Cinisello Balsamo quando il suo telefono risultava spento da ore.
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