L’accoppiata delle Anna Maria all’assalto dei feudi della sinistra

C’è, a Bologna, un’Anna Maria che rende merito ad un’altra Anna Maria. Ci sono a Bologna due donne che il destino ha voluto condividessero nello stesso tempo e luogo la stessa missione: opporsi allo strapotere della sinistra. Sono Anna Maria Bernini (nella foto), candidata per il Pdl alla carica di governatore dell’Emilia Romagna e Anna Maria Cancellieri, ex prefetto di Bergamo e Genova e oggi Commissario straordinario sotto le Due Torri, dopo le dimissioni di Delbono a seguito del «Cinziagate».
La Cancellieri, alla guida della città da meno di un mese (è arrivata il 18 febbraio) ha recentemente «sbottato» contro le pressioni e gli ostacoli da parte del Pd cittadino. «Ma non deve mollare - dichiara la Bernini -, ha portato al Comune la mentalità del fare che per troppo tempo è mancata. È riuscita in soli venti giorni a incassare da Roma l’ok per la metropolitana bolognese, qualcosa che la città aspettava da cinque anni e otto mesi. Questa è la stessa mentalità che intendo portare in Regione».

E se la Cancellieri sembra già cedere sotto le bordate dei compagni (ha recentemente espresso il desiderio di lasciare) la Bernini, 45anni, avvocato civilista di grido (tra i suoi clienti ci fu anche Pavarotti), docente universitaria e deputata per il Pdl, per parte sua rilancia la sfida all’oligarchia rossa. «Riusciremo a strappare l’Emilia alla sinistra, perché noi possiamo dare a questa regione l’efficienza organizzativa, e i processi di crescita di cui ha bisogno. E gli emiliani lo sanno».

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