Pierluigi Bonora
nostro inviato a Olbia
Da quando hanno divorziato Fiat e General Motors sembrano aver imboccato concretamente la strada del rilancio, anche se per gli americani il discorso vale solo per le attività europee. Il Lingotto si attende dal lancio della Grande Punto un ulteriore sostanziale contributo al miglioramento dei conti e l’ultimo trimestre dell’anno potrebbe rappresentare per Fiat Auto il ritorno al break even o a un piccolo utile operativo, dopo 16 trimestri negativi. Dal canto suo General Motors Europa, che comprende le divisioni Opel e Saab, reduce da una profonda crisi, ha registrato un utile operativo di circa 30 milioni nel secondo trimestre e, secondo gli analisti, si avvierebbe a chiudere il 2005 in pareggio. «Dobbiamo impegnarci a creare un utile e non a prevederlo - spiega al Giornale Jonathan Browning, vicepresidente di General Motors Europa e responsabile delle vendite sul mercato continentale, ospite per alcuni giorni di Cesare Prati, amministratore delegato di Gm Italia -. Ciò che noi facciamo è portare a termine i programmi prestabiliti e i piani di turnaround. È vero, stiamo andando nella giusta direzione, ma si tratta di una strada ancora lunga da percorrere per costruire veramente un’attività redditizia».
Dottor Browning, otto mesi fa Gm ha divorziato da Fiat...
«La nostra organizzazione attuale si avvicina molto a quella che era nella precedente situazione. C’è il gruppo Acquisti e c’è il gruppo Powertrain (motori e trasmissioni, ndr): entrambi devono affrontare un grande cambiamento, specialmente il secondo. Sono stato a Torino a visitare la sede, nata la scorsa estate, di Gm Powertrain Europa. Mi ha impressionato l’entusiasmo e il livello qualitativo delle persone che ci lavorano».
Fiat Grande Punto e la futura Opel Corsa nascono sulla stessa piattaforma. Il modello torinese è già in vendita, il vostro arriverà nel 2006. Cosa pensa della Grande Punto? Al di là della linea, quali differenze esistono tra i due modelli?
«È ancora un po’ presto per fare una valutazione sulla Grande Punto. Dai commenti che ho sentito sui risultati dopo il week-end del lancio, e visto l’elevato numero di visitatori nelle concessionarie, ritengo che sul mercato italiano la Punto andrà bene. E penso che questo sia importante per la Fiat e per il settore in generale. Per quanto riguarda la relazione tra la nuova Punto e la futura Corsa, penso che con la nuova Opel si vedrà il notevole passo avanti compiuto in questi ultimi mesi dal nostro marchio».
Intanto Fiat Auto ha siglato una lettera d’intenti con Ford, i vostri rivali storici...
«Gm e Fiat hanno deciso di percorrere strade diverse. Intendo dire che gli italiani hanno il pieno diritto di sviluppare le relazioni che credono, come fanno tutti i produttori nel mondo».
Una volta sciolti i legami, sia voi sia Fiat avete riacquistato più vitalità. Da parte vostra ci sono nuovi accordi all’orizzonte?
«General Motors ha profuso non poche energie nelle sui rapporti di lavoro con Fiat. Per quanto ci riguarda, siamo impegnati a ottenere i migliori risultati dagli accordi che ci vedono già coinvolti».
Se con Torino non ci fosse stato un vincolo azionario, voi e Fiat avreste potuto dare vita ad altri progetti?
«La mia risposta è molto semplice. La relazione tra Fiat e Gm è ormai storia. È ora che entrambi i gruppi guardino avanti. Noi, per esempio, siamo impegnati a rafforzare la presenza di Chevrolet in Europa, cioè la ex Daewoo. Stiamo anche allargando il business nel Centro e nell’Est europeo.
Con il quartier generale di Gm Powertrain Europa a Torino, avete messo un piede in Italia. Avete in programma anche un insediamento industriale?
«L’insediamento e le attività di Gm Powertrain Europa a Torino rappresentano una base per lo sviluppo delle attività di ingegneria. Tutto qui».
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