L'esercizio 2010-2011 volge al termine. È tempo di
bilanci per la nostra industria nautica, complessivamente in ripresa
dopo il biennio più nero della sua storia (2008-2010). In casa
Ferretti, per ora non danno numeri (l'esercizio si chiude al 31 agosto)
ma «certamente siamo in crescita, meglio dello scorso anno. E non è
ancora finita perché agosto, da sempre, è un mese importante», dice
Lamberto Tacoli, chief sales and marketing officier del gruppo
guidato da Norberto Ferretti e presidente dei Cantieri Crn di
Ancona.
Tacoli, si parla e si «sparla» del memorandum per una joint venture con la holding cinese Shandong Heavy Industry.
«Si tratta di un accordo eccezionale in un momento ancora tanto
complesso. Ma voglio sottolinearare: è un accordo esclusivamente
industriale, modello Ferretti Brasil tanto per capirci. È stato
presentato come operazione finanziaria, ma
non è così. Ripeto: è una partnership squisitamente industriale dal
triplo aspetto. Primo: Shig è un partner industriale fortissimo per
iniziare a produrre una serie di imbarcazioni per il mercato cinese.
Così come in Brasile costruiamo yacht per quel mercato. Poi c'è
l'aspetto dei brand. È noto quanto gli asiatici siano attratti dai
marchi made in Italy . E per loro il gruppo Ferretti- che ha diversi brand - è un'icona. Terzo: Shig diventerebbe investitore nel nostro gruppo. Ormai siamo un'azienda multinazionale».
Prima il Brasile, ora la Cina. Tutto questo significa un graduale disimpegno in Italia?
«Assolutamente no. Noi siamo italiani, orgogliosi di essere un'azienda made in . La Cina sarà soltanto un'opportunità in più, una joint venture che produrrà barche per il mercato cinese. Fortunatamente
stiamo chiudendo l'esercizio con numeri che ci consentono di essere più
ottimisti di un anno fa. Questo consolida il nostro impegno e le
nostre attività in Italia. Sarebbe da miopi non pensare di produrre
laggiù per un mercato così grande, così importante, che sta crescendo
con grandi numeri, e con un partner che ci dà certe sicurezze e garanzie».
I saloni di Cannes e Genova sono dietro l'angolo...
«Genova è il "salone d'autunno"e sta subendo, con il passare degli
anni, la crescita del "salone estivo". Cannes ha una location e un
taglio internazionale decisamente superiori. È cresciuto così tanto
che per le imbarcazioni mediograndi (15-40 metri, ndr )
è diventato un punto di riferimento davvero importante. Il gruppo
Ferretti quest'anno si presenterà sulla Croisette con molte novità. In
Costa Azzurra andremo con una flotta di oltre trenta imbarcazioni».
Però il mercato europeo continua a soffrire, la nautica naviga ancora a due velocità
«Oggi la nautica, non solo il gruppo Ferretti, ha bisogno di segnali
di risveglio soprattutto dal mercato europeo per tornare a guardare il
futuro con maggiore convinzione. È vero, la nautica viaggia a due
velocità, e questo non ci lascia tranquilli. Nel segmento dai 15 ai 25
metri il settore continua a soffrire parecchio a causa del persistente
stress europeo. Però nel segmento dai 30 metri in su continua a
darci soddisfazioni. Non è la serenità assoluta, ma ottimismo per una
prossima ripartenza».
In 7 mesi avete battuto il record delle novità...
«È stato un anno di grande impegno. Sì, abbiamo presentato tante
novità per ogni singola brand: da Custom Line a Pershing, da Riva a
Ferretti Yachts. E abbiamo consegnato anche parecchio. Il gruppo ha
dato una grande risposta, stanco di essere perennemente accostato
alla finanza. Dopo la grande crisi siamo stati molto chiari: ripartire
da un progetto industriale e da una crescita commerciale. E qui, me lo
consenta, mi riallaccio all'operazione "Shig"per ripetere che si tratta
esclusivamente di una partnership industriale. Che implica anche aumenti
di capitale e partecipazioni».
Intanto Crn ha messo le ali .
«Dieci
anni fa Crn era una grande scommessa. Quando guardo Azteca, ad
esempio, mi sembra una barca nordeuropea più che una barca italiana...
Oggi abbiamo in costruzione un 80 metri, un 74, un 73, due 60, un 58, un
50 al taglio, oltre ai modelli Custon Line e Riva».
Lei, tra l'altro, ha un ruolo istituzionale importante in Confindustria Nautica...
«In questa mia veste vorrei fare un augurio non solo al gruppo che rappresento, ma a tutta la nautica italiana. Faccio questo lavoro da vent'anni, ho visto altre crisi, ma quella del 2008 ha lasciato ferite troppo profonde».
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