L’acqua della fontana in Lunigiana ha le bollicine

Ogni Comune verrà dotato di fontanelle di acqua depurata e filtrata per limitare la dispersione di bottiglie in pet

L’acqua della fontana  in Lunigiana ha le bollicine

È dal confine con la Liguria che arriva uno degli esperimenti più «naturali» per ridurre il problema dello smaltimento dei rifiuti. Un sistema innovativo quanto antico, una soluzione tanto semplice da studiare che nessuno ci aveva mai pensato. Eppure, non sembra nulla di trascendentale: mandare la gente a fare scorta d’acqua alle fontanelle pubbliche, alla sorgente, proprio come si faceva una volta.
E su tutto questo c’è da fare chiarezza. Innanzitutto, ci troviamo nella Comunità Montana della Lunigiana a cavallo tra la provincia della Spezia e quella di Massa Carrara. Qui, per ridurre la quantità di bottiglie d’acqua in pet smaltite dalla popolazione l’idea non è stata quella di migliorare i metodi di raccolta dei rifiuti differenziati, ma di risolvere il problema all’origine, anzi alla fonte. L’impegno, infatti, è quello di creare delle fontane pubbliche con acqua filtrata che possano far sgorgare acqua depurata da consumare in famiglia al posto della tradizionale acqua minerale in bottiglia.
Quindi, basta scorte di cestelli da sei bottiglie al supermercato. In Lunigiana nasceranno gli «water free market»: ci si fermerà nelle aree per il rifornimento idrico (ne verrà allestita una per ogni Comune) dove attrezzati di taniche, caraffe o damigiane la popolazione potrà anche scegliere se bere acqua naturale oppure farsi estasiare dalla freschezza delle bollicine. Sì, perché le speciali fontanelle del nuovo millenio avranno anche un secondo rubinetto da dove sgorgherà acqua addizionata di anidride carbonica lasciando anche il gusto della scelta agli assetati.
Il progetto toscano prende spunto da quello avviato nel 2004 dal Comune di Rozzano, in provincia di Milano. Fu il primo a dotarsi di un sistema simile avviato dalla società che gestisce l’acqua potabile. A ruota altri comuni dell’hinterland milanese hanno avviato progetti simili, ed anche Fidenza (nel parmense) nei mesi scorsi ha dotato il suo parco pubblico di fontanelle «frizzanti» mentre a Genova si sono fermati ad una campagna pubblicitaria per sensibilizzare la gente al consumo dell’acqua del rubinetto.
In questo spazio a cavallo tra la campagna ligure e quella Toscana il progetto denominato «Le vie dell’acqua in Lunigiana», è stato fortemente voluto dalla provincia di Massa Carrara che, su una spesa totale che si aggira intorno ai 235mila euro, ha deciso di finanziarne il settanta per cento. L’obiettivo dichiarato è quello di eliminare il consumo della plastica che risulta poi difficile da smaltire sia per il riciclo sia in discarica. Così circa un anno fa è stato avviato un bando che ha proprio come principale obiettivo quella della riduzione dei rifiuti. Potenzialmente chi ha ideato questo piano pensa di poter far sparire qualcosa come ottanta tonnellate di materiale plastico all’anno che equivarrebbe al venticinque per cento del totale del pet che viene raccolto tramite la raccolta differenziata nell’intera regione.
L’incentivo per chi aderirà a questa iniziativa è dato dal risparmio dovuto al fatto che le fontanelle sono pubbliche e l’acqua si può raccogliere in quantità illimitate, sia per la qualità dell’acqua depurata che risponde ai moderni standard che il mercato richiede.

L’acqua sarà depurata attraverso quattro diversi tipi di filtraggio, a cui va aggiunta la sterilizzazione a raggi ultravioletti. E sempre secondo una stima fatta dalla Provincia di Massa Carrara, i lunigianesi arriveranno a risparmiare sino a 250 euro annui per famiglia. Particolare decisamente non trascurabile.

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