L’affare Ruby non influenza il voto Il Pdl stabile al 31,5 per cento

RomaIl centrodestra supera di cinque punti il centrosinistra nelle intenzioni di voto. Mentre i finiani di Fli ridotti a un misero 3% sarebbero fuori dalla Camera senza la scialuppa di salvataggio offerta da Pier Ferdinando Casini, se oggi si andasse alle elezioni. I dati, rivelati ieri da Nicola Piepoli, presidente dell’omonimo istituto demoscopico, a Sky Tg 24 confermano quanto emerso nei giorni immediatamente successivi all’attacco mediatico-giudiziario della Procura di Milano sul caso-Ruby.
In particolare, il Pdl è stabile rispetto alla rilevazione della settimana scorsa al 31,5 per cento. Lo segue al 10,5% la Lega Nord. Il blocco della maggioranza si conferma pertanto al 42% e stacca di quasi cinque punti il centrosinistra con il Pd al 25,5%, Idv al 5 e i vendoliani di Sel al 7%. L’area dell’opposizione è abbastanza statica: i consensi «passano» da un partito all’altro dell’ipotetica coalizione senza aumentare.
Detto del «flop» finiano resta la sostanziale stabilità dell’Udc che si attesta al 6,5 per cento. Il Terzo Polo, oltre a mantenere in vita la pattuglia finiana, sembra quindi avere poche prospettive. Soprattutto quando il blocco degli indecisi, che è ancora molto consistente, si polarizzerà verso una delle due principali coalizioni.
Insomma, non c’è un’alternativa. Ed è questo aspetto a indirizzare l’analisi settimanale di Nicola Piepoli. «La nostra inchiesta - spiega l’esperto di sondaggi - evidenzia che il governo può continuare il proprio percorso, ma a una condizione: continuare a governare, interessarsi dei bisogni della gente, prendere decisioni efficaci».
Non sono parole vuote o mere elucubrazioni. L’indagine ha messo in evidenza quali siano le priorità per l’azione dell’esecutivo secondo i cittadini. Al primo posto le opportunità per i giovani (30%), la ricerca e l’università (16%), gli aiuti alle famiglie in difficoltà (15%) e gli incentivi alle imprese (12%). Anche in questo campo, però, gli elettori di centrodestra si differenziano da quelli di centrosinistra. Per coloro che votano Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, infatti, dopo il sostegno alle generazioni future (25%) vengono gli incentivi alle imprese (22%) e gli aiuti alle famiglie in difficoltà (18% contro il 16% degli elettori di centrosinistra).
Insomma, per i simpatizzanti del Cavaliere il quadro dei prossimi mesi è già tracciato con chiarezza: dopo la riforma dell’università serve sia il rilancio dell’economia che una strategia che consenta alle famiglie nel loro complesso di disporre di più risorse.

È questa la sfida più importante per Silvio Berlusconi, molto più decisiva che contrastare le «ficcanasate» della Procura di Milano. Anche perché, conclude Piepoli, è necessario fornire risposte a quel consistente blocco elettorale che «voterebbe comunque centrodestra».

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