L’agenda E ieri «briefing» con la Cia sui segreti internazionali

Chicago Barack Obama ha cercato di trascorrere per quanto possibile nella normalità almeno l’inizio della sua seconda giornata da presidente eletto del Paese più potente del mondo. Forse per rilassarsi un po’ è uscito alle 9.30 dalla sua villa di Chicago e, scortato da un plotone di agenti del servizio segreto, si è recato in auto blindata al vicino Regent’s Park, un complesso residenziale dove ha fatto un’ora e mezzo di esercizio in palestra. All’uscita è stato visto in abbigliamento molto casual, come il giorno precedente: berretto da baseball in testa, giornali sottobraccio.
Il resto della giornata è stato dedicato al primo rapporto personale approfondito della Cia sui segreti delle relazioni internazionali: come candidato alla presidenza aveva avuto accesso solo a un resoconto più superficiale. Il segretissimo «President’s Daily Brief» viene preparato ogni notte dalla Cia e presentato al presidente di primo mattino: da ieri e fino alla transizione dei poteri del prossimo 20 gennaio sarà accessibile non solo a Bush, ma anche a Obama. Il direttore nazionale dell’intelligence Mike McConnell, dopo aver fatto la quotidiana analisi dei problemi internazionali con Bush alla Casa Bianca, è partito per Chicago e ha guidato un briefing analogo, ma più ampio, per Obama nella sede dell’Fbi a Chicago.

Al suo fianco c’era il capo degli analisti della Cia Mike Morell, che d’ora in avanti sarà il «briefer» di Obama, l’uomo che lo informerà sull’andamento dei conflitti in Irak e Afghanistan, sulla caccia a Bin Laden, sul programma atomico iraniano e molto altro. Lunedì Obama e famiglia visiteranno la Casa Bianca su invito del presidente Bush.

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