L’Airbag per centauri porta la firma di Dainese

da Milano

Durante il MotoGp di Valencia i piloti hanno testato per la prima volta il D-air racing, sistema di Airbag progettato da Danese. Questo dispositivo si è attivato nelle cadute di Marco Simoncelli (classe 250), Simone Grotzky e Michael Ranseder (125). L’innovativo Airbag per la protezione del pilota in pista arriva dopo più di 10 anni di studi e sperimentazioni del reparto ricerca e sviluppo di Dainese. La protezione riguarda aree dove i sistemi tradizionali non riuscivano ad arrivare, come spalle, clavicola e collo.
Le prove effettuate nei laboratori hanno evidenziato la capacità di assorbimento degli urti decisamente superiore a quella delle tradizionali protezioni composite, con le quali il D-air lavora comunque in sinergia per creare un congegno di sicurezza testa-piedi. Questo Airbag è contenuto in una speciale appendice posta sulle spalle e sulla schiena del pilota, prendendo così il posto della classica «gobba». Il «D-air racing» funziona senza alcun tipo di collegamento con la moto e si attiva quando il pilota cade a causa di una scivolata della ruota anteriore o posteriore o in caso di high-side (perdita di aderenza successiva all’apertura del gas in uscita di curva ). La gestione avviene tramite un sofisticato sistema di accelerometri e giroscopi posizionati all’interno dell’«appendice» e i cui segnali vengono gestiti da un algoritmo di interpretazione dei dati che decide il gonfiaggio. Il segnale di attivazione raggiunge un generatore di gas che gonfia il sacco in circa 40 millisecondi.

La totale assenza di vincoli fisici con la moto, il sistema di attivazione, i tempi di intervento e l’area protetta determinano quindi una profonda differenza con qualunque altro sistema simile e, segnano un salto tecnologico nel campo della protezione dell’uomo nello sport.

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