L’album dei ricordi degli animali eroi

Che forte Tufi, bastardino decorato per aver impedito una rapina a Milano. Coraggio umano sfoderato invece nella marchigiana Camerino. Uno scultore per proteggere la sua cagnetta da una vipera ha messo il braccio tra il groppone della bestiola e i «dentini» del serpente. Amor di padrone...lo hanno salvato. E ancora fa sorridere una gatta definita la «furbastra di Udine». Uno scaltro felino immortalato ad aprire porte con destrezza. La sequenza: prendere le misure, saltare, aggrapparsi alla maniglia e via, verso la libertà. C’è da imparare. Pitbull morti per amore, leoncini nati col taglio cesareo, amicizie tra gattacci e topolini, porcellini allattati da tigri, fino a una comunità in cordoglio per una mamma delfino.
No, non si tratta di cartoni animati all’italiana, nessuna parabola stile Esopo e non si pensi nemmeno a invenzioni strappalacrime. Semplicemente benvenuti nell’emozionante mondo di una gentile signora milanese, Isabella Altamura, modi vivaci e sinceri, occhi che ridono e una contagiosa allegria. Per anni segretaria del pensionato dell’università Bocconi, abita nella stessa casa da sempre, sui Navigli, e ha la medesima passione. Ritagliare dai giornali e incollare su album storie di animali eroi, momenti di solidarietà tra specie diverse, sacrifici e fedeltà di bestiole perdutamente legate a chi le allevava. Incredibile, è una collezione iniziata oltre mezzo secolo fa. «Sento un richiamo irresistibile verso queste favole vere - racconta Isabella, che ora cerca un editore per far diventare la sua speciale collezione un libro -. Queste storielle potrebbero essere utili alla gente per capire il valore degli animali, la loro enorme carica affettiva, quanto possono dare alle persone, persino guarire da una depressione». Un segnale indirizzato soprattutto a chi acquista cuccioli per i propri bimbi e poi, arrivata l’estate, assesta loro un bel calcio per buttarli fuori dalla macchina, in autostrada. «Sono i crimini del randagismo», dice arrabbiata la signora, che ha veramente buon cuore. Nella sua zona la conoscono tutti. Storia piccola, di quartiere, ma grande per il messaggio: amare le creature. «Ho iniziato la collezione quando ero una ragazzina - spiega - ricordando mio padre Vito che entrava in quella porta con un cagnetto sotto la giacca. Mia madre fece resistenza ma poi Nicky rimase fino al suo ultimo giorno». Proprio come una delle decine, centinaia di racconti dai lei catturati. E aprire uno dei suoi preziosi album è, in un certo senso, anche un viaggio.
Primo tappa, il coraggio. Commovente l’avventura capitata a una gatta a New York. Eccola sulle pagine di un periodico, ritratta tutta bruciata, davanti a un veterinario compiaciuto per le cure prestatele. I suoi mici la chiamavano disperati e lei, impavida, ha affrontato le fiamme dell’incendio e li ha strappati a un destino terribile. Seconda tappa, l’amore. Su un settimanale compare il povero cagnolino con la zampa ingessata che ha commosso l’Italia: Yago prima picchiato a sangue dal padrone, poi adottato da una famiglia di brava gente. Terza tappa, la fedeltà. C’era a Civitella Roveto, dalle parti dell’Aquila, una femmina di razza bassotto tanto legata al suo padrone da meritarsi persino un premio, il «San Rocco-Fedeltà del cane». Morto lui, per un anno intero, è andata tutti i giorni al cimitero a dormire proprio sulla sua tomba.
«Sono belli, fantastici, da ammirare - afferma con un sorriso -. A loro ho anche dedicato delle poesie, tra le molte da me scritte». Quella a lei più cara è ricopiata sul primo album: «Fra cani e gatti non c’è più rivalità/ e li vediamo spesso vicini con bontà!/ Oggi gli uomini fanno le aggressioni e gli animali sono assai più buoni/ Loro han capito che è inutile il rancore/ E tutto andrà meglio se ci sarà più amore». Ora la signora deve andare, ha un impegno urgente: c’è Luna che l’aspetta. «È la cagnetta di una mia vicina di casa - spiega allegra -.

Da due anni tutti i pomeriggi la porto ai giardini a svagarsi, mi è molto affezionata e abbiamo persino un segreto...». Ogni settimana, per la felicità di entrambi, Isabella regala a Luna un pollastro arrosto. Ma questo, pensano le interessate, non dovrà mai saperlo nessuno.

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