L’allarme degli agricoltori: bruciati 10 milioni in un giorno

In un solo giorno sono già stati bruciati dieci milioni di euro: a tanto ammontano i danni per le imprese agroalimentari, secondo un primo calcolo della Cia, Confederazione italiana agricoltori. Ieri - spiega Coldiretti - a Fondi (Latina), il più grande mercato del centro sud che ogni anno movimenta 1,3 milioni di tonnellate di ortofrutta è rimasto fermo: non c’erano i camion per portare i prodotti nei mercati al dettaglio. Stessa storia per trasportare i prodotti dai campi ai mercati generali, ai magazzini, nei negozi. A soffrire sono soprattutto i generi alimentari deperibili per eccellenza. Il 25% del latte non è stato consegnato alle stalle, il 50% di frutta e verdura non sono state consegnate, il 25% degli ortaggi andrà distrutto, sono praticamente ferme le consegne di farina. E l’Unione nazionale dell’avicoltura annuncia che «per il blocco sulla fornitura di carni fresche di pollame e uova verso gli impianti di macellazione e di confezionamento, saranno costretti a bloccare le attività».

Ce n’è abbastanza per allarmare i consumatori: «Il fermo dei Tir non sia un alibi per aumentare i prezzi» proprio alla vigilia di Natale, avverte l’Adiconsum. Mentre Confagricoltura sottolinea il deficit del sistema dei trasporti italiano: l’84% delle merci viaggia su camion e Tir e appena 1,43% su ferrovia.

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