Dopo l’alluvione, la beffa: piovono parole a vanvera

In alcuni casi il silenzio non ha prezzo. Dopo la tragedia che ha colpito la Liguria è arrivata puntuale l’alluvione delle dichiarazioni «un tanto al chilo». Qualcuno si è scusato in modo inopportuno, altri hanno vestito i panni di Superman. Il peggio l’hanno dato quelli che hanno colto l’occasione di avere un microfono davanti per rigirare il discorso a proprio vantaggio. Anche con passaggi logici spericolati. Due esempi su tutti. Nell’affrontare l’allerta maltempo, «le province sono state punto di riferimento per i comuni e i volontari, dimostrando quanto sia necessaria l’esistenza di un ente intermedio», afferma pro domo sua Massimo Nobili, presidente dell’Unione delle province piemontesi. Eternamente in lotta per non essere cancellato insieme agli enti che rappresenta, Nobili ha tralasciato il ruolo che le province avrebbero dovuto avere nella prevenzione dei disastri. «Ora che la pioggia è riuscita nell’impresa in cui aveva fallito il sindaco Piero Fassino, ossia lo sgombero del campo nomadi abusivo sul Lungo Stura Lazio, mi auguro che il Comune provvederà all’identificazione di tutti gli irregolari che vivevano in quel campo»: parola del deputato della Lega Davide Cavallotto, che riesce così a trovare il lato positivo del maltempo devastante.
Il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, ricorda invece che i danni e le vittime di questi giorni non sono dovuti alla natura ma alla mano dell’uomo. E porta l’acqua al suo mulino. Le alluvioni, spiega, «nascono dalla cementificazione del territorio e dall’assenza di allarmi tempestivi. Tutti fatti politici e non naturali. Per questo ripropongo di abbandonare la Tav in Val di Susa (una delle sue battaglie politiche, ndr) e il ponte sullo Stretto per fare un piano di manutenzione idrogeologica del territorio». Da settimane i sindacati di polizia sono scesi in piazza contro i tagli di risorse destinate alla sicurezza, che tra l’altro fanno mancare la benzina per le auto di servizio. Quale migliore occasione delle piogge e del bisogno di soccorsi per ribadire il concetto? «Le forze dell’ordine sono state allertate in tutto il Piemonte per l’emergenza maltempo - dichiara Massimo Montebove, consigliere nazionale del Sap -. Un grande sforzo in termini di uomini e strutture che rischia però di essere vanificato a causa dei ben noti problemi di vetustà degli autoveicoli e della carenza di benzina che interessa i mezzi di soccorso. Chiediamo al governo un impegno urgente in termini di risorse concrete». La solidarietà è cronometrata per Gianfranco Moretton, capogruppo del Pd nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. «È inammissibile - ha detto il giorno dopo i morti di Genova, riferito al governatore Renzo Tondo (del Pdl), anche se il Friuli sta facendo i conti con forti piogge - che la Regione, a fronte del dramma che le popolazioni della Liguria e in particolare di Genova stanno vivendo a seguito della drammatica alluvione che sta martoriando il territorio e che ha causato sei vittime, non si sia ancora mossa per un intervento di solidarietà concreta».

Il presidente della Liguria, Claudio Burlando, sottolinea che dove è intervenuto lui è andato tutto bene: «Stiamo operando da tempo sui principali e più pericolosi torrenti di Genova a cominciare dal Bisagno, dove sono in corso lavori per cento milioni. Altre opere sono avviate nello Sturla e nel Feraggiano. In questi torrenti non è uscito un litro d’acqua nei punti in cui i lavori sono stati eseguiti».

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