L’amianto «facile» inguaia dirigenti e un sindacalista

(...) attraverso l’utilizzo di false dichiarazioni di esposizione all’amianto. Secondo quanto reso noto dalla polizia, l’attività investigativa in questa fase si è concentrata sul settore «macchine utensili» dell’Ansaldo di Genova ed ha portato al sequestro di circa mille fascicoli personali presso la sede dell’Ansaldo di via Lorenzi e delle relative pratiche di richiesta di benefici per esposizione all’amianto presso la sede dell’Inail di via D’Annunzio. Sono inoltre state perquisite le abitazioni di un ex funzionario dell’Inail, responsabile all’epoca della concessione dei benefici di legge, di un dirigente dell’Ufficio personale dell’Ansaldo, di cinque capi reparto della stessa azienda e di un noto sindacalista locale. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati diversi computer e cospicuo materiale cartaceo che confermerebbero le ipotesi investigative e cioè che alcuni capi area, su insistenze esterne, avrebbero prodotto dichiarazioni di comodo circa i periodi di esposizione all’amianto dei lavoratori del settore macchine utensili dell’Ansaldo, in modo tale che, tramite la mediazione sindacale, l’Inail poteva istruire positivamente la pratica. A carico degli indagati si ipotizzano i reati di corruzione e truffa ai danni dello Stato.

Le indagini, che stanno entrando in una fase cruciale, potrebbero avere degli sviluppi in quanto alcuni indagati, in considerazione della particolare gravità dei fatti contestati e del materiale sottoposto a sequestro, si sono resi disponibili a collaborare.

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