(...) Il caso lo aveva sollevato il senatore del Pdl Giorgio Bornacin che si era rivolto al Garante per chiedere, insieme al capogruppo di An in Regione Gianni Plinio, se fosse lecito un simile attacco alla religione. Tantopiù che, come è stato ammesso dagli stessi organizzatori, sarebbe mirato alla persona del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana. Una sfida in piena regola, un oltraggio voluto. Catricalà ha confermato a Bornacin che il caso è stato aperto e che a breve lAutorità Garante farà «conoscere gli sviluppi della pratica». Cè insomma la possibilità concreta che entro linizio di febbraio, quando cioè i primi bus circoleranno a Genova con la pubblicità contro la religione, arrivi quellintervento che invece il Comune di Genova si è rifiutato di fare, accettando in tutto e per tutto lidea che lAmt portasse in giro per la città il messaggio sulla buona e sulla cattiva notizia: «Quella brutta è che Dio non esiste, quella bella è che non ne hai bisogno».
La lettera del Garante conferma comunque che la richiesta di Plinio e Bornacin è sensata, che non è manifestamente infondata e che quindi merita approfondimento. «Restiamo in fiduciosa attesa di un pronunciamento definitivo - osservano soddisfatti i due esponenti del Pdl - e nel frattempo preannunciamo uniniziativa pubblica insieme con il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, di contestazione politica della sindaca Vincenzi che, stando dalla parte del gruppuscolo di atei che sponsorizza liniziativa provocatoria, offende la sensibilità della stragrande maggioranza dei genovesi, anche non di fede cattolici, che sono credenti».
Intanto però dallUgl, il sindacato vicino ad Alleanza nazionale, arriva una presa di posizione a sorpresa. Una nota che contrasta la «ribellione» degli autisti aderenti alla Faisa contro i messaggi degli atei. «Invece di occuparsi delle condizioni di lavoro degli operatori di esercizio che agiscono in condizioni tali da ricordare e fare rimpiangere il lavoro a cottimo - scrive lUgl - questo sindacato si angoscia per il contenuto dei messaggi pubblicitari affissi sui mezzi Amt. Ben vengano aziende o associazioni che sborsino alla Amt fior di quattrini per reclamizzare qualsivoglia cosa o idea».
Un dibattito sul quale si innesta un prevedibile, nuovo motivo di polemica.
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