di Massimiliano Lussana
Non sempre condividiamo tutto ciò che fa il presidente dellAutorità Portuale Luigi Merlo. Ad esempio, io stesso ho contestato più volte la sua posizione sul processo per il Multipurpose e, in particolare, la costituzione di parte civile nei confronti di tutti gli imputati, che mi sapeva in qualche modo di accanimento nei confronti di Giovanni Novi, magari non straordinario presidente del Porto, ma certamente straordinario galantuomo. Poi, magari, probabilmente era un atto dovuto e Merlo sarebbe andato incontro a sanzioni se non si fosse presentato come parte civile. Pero, come dire?, la sensazione sgradevole di appiattimento su una tesi dellaccusa smontata in gran parte dal giudice, rimane.
Così come le sempre documentatissime inchieste del nostro bravissimo e instancabile Diego Pistacchi, certamente non sono il più grande spot che si possa fare per la gestione del Porto in epoca Merlo. Anzi, sono una delle pochissime voci dissonanti in un coro che esalta il presidente dellAuthority.
Eppure, fatte tutte queste premesse, devo ringraziare pubblicamente Merlo per aver dimostrato un grandissimo rispetto per il Giornale e per la ricerca della verità sulle vicende delle assunzioni e dei doppi protocolli, non insabbiando le vicende con una letterina formale o, peggio, con una scrollatina di spalle, come spesso fanno altre istituzioni di fronte alle nostre inchieste, immediatamente derubricate a «dossieraggio» solo per il fatto di non nascere da (...)
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