«Soluzioni giuste e pacifiche dei problemi dellimmigrazione»: è quanto ha auspicato Papa Benedetto XVI, durante lAngelus domenicale in piazza San Pietro, citando e unendosi spiritualmente ad una veglia di preghiera organizzata da un gruppo di cattolici italiani e dedicata al tema dellaccoglienza degli stranieri in Italia. Un argomento, questo, che sarà toccato oggi anche nel Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana e nella relazione introduttiva del cardinale presidente, Angelo Bagnasco.
Ieri Ratzinger si è limitato ad un accenno, in un discorso dedicato per lo più ai temi ecumenici dellunità dei cristiani. Poche parole che tuttavia ricordano la costante attenzione della Chiesa e del Pontefice, che è anche primate dItalia, verso uno dei problemi politici nazionali più sensibili.
Anche la scorsa domenica, davanti ai fedeli in piazza San Pietro e prima di recarsi in Sinagoga, Benedetto XVI aveva invocato un miglioramento delle condizioni di vita degli immigrati che arrivano in Italia: 862.453 i residenti e 6.587 quelli giunti solo nel corso del 2009. Anche Gesù era stato un rifugiato, aveva ricordato, riferendosi alla fuga in Egitto dopo le minacce di Erode contro tutti i neonati della Giudea.
Vincenzo Paglia, già assistente spirituale della comunità di SantEgidio e ora vescovo di Terni, ha indicato i recenti scontri di Rosarno come un paradigma del degrado del Paese: «È emerso il peggio dellItalia, il razzismo. Abbiamo toccato con mano la debolezza della società. Rosarno è lemblema di questa perdita di energia vitale che dovrebbe continuare ad essere ritessuta per un società giusta e plurale».
Ieri la solidarietà di Benedetto XVI alliniziativa della base cattolica.
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