da Milano
Sarà un videosaluto di Elie Wiesel, oltre agli interventi del vicepresidente del Consiglio e ministro per i Beni e le attività culturali Francesco Rutelli e del presidente dellUnione delle comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna a dare il via al convegno internazionale su «Antisemitismo e i moderni crimini contro lumanità», in programma oggi e domani a Palazzo Barberini. Lincontro rappresenta il culmine delle manifestazioni, svoltesi anche in settimana, per il Giorno della Memoria, data simbolo dello sterminio degli ebrei europei. Si parlerà di antisemitismo, così come si è concretizzato nellEuropa degli anni 30 e 40 ma anche di genocidi contemporanei, dai Balcani al Rwanda, con un occhio al conflitto interreligioso.
Lintera settimana - accompagnata da una forte programmazione tv e radio, sia pubblica sia privata - è stata comunque caratterizzata da una serie di manifestazioni e di cerimonie, quasi tutte allinsegna di un doppio anniversario che si è intersecato con il Giorno della memoria: i 60 anni della Costituzione e i 70 delle Leggi Razziali del novembre del 1938. E proprio questi due temi sono stati, tra laltro, al centro del discorso del presidente Napolitano al Quirinale - nella manifestazione in onore dei «Giusti tra le Nazioni»: «Non abbiamo dimenticato e non dimenticheremo mai la Shoah. Non dimentichiamo gli orrori dellantisemitismo, che è ancora presente in alcune dottrine, e va contrastato qualunque forma assuma». Così come la cerimonia nella Risiera di San Sabba a Trieste, nellunico campo di sterminio in territorio italiano, dove il ministro della pubblica istruzione Fioroni ha sottolineato «la vergogna» e «le scuse» per le Leggi Razziali. Per oggi altre manifestazioni sono programmate in tutta Italia. Tra le tante due si svolgeranno a Firenze: allUniversità verrà consegnata la laurea honoris causa allo scrittore israeliano David Grossman. A Palazzo Medici Riccardi, in calendario è un convegno in onore di Alberto Nirenstein, scrittore e storico, di recente scomparso.
Sulla giornata della Memoria da registrare anche le dichiarazioni di Emanuele Filiberto di Savoia. «Per me è loccasione, innanzitutto per ribadire la condanna, con convinzione sempre maggiore, alle Leggi Razziali promulgate nel 1938»,ha detto il figlio di Vittorio Emanuele. «Furono un atto esecrabile e di indicibile gravità, una vergogna di tutta unepoca, della quale troppi si resero responsabili.
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