Come la depressione. Come l'anoressia.
Per Giancarlo Ricci, psicoterapeuta
che aderisce al Narth, l'associazione
fondata negli Stati Uniti da Joseph
Nicolosi e ora attiva anche in Italia,
«l'omosessualità è un disturbo che, nelle
sue forme più estreme, può essere
curato».
È una malattia?
«È un sintomo particolare relativo all'
ambitodella sessualità chein casiestremi
è una malattia e può avere aspetti
patologici pesantemente problematici».
Per queste posizioni vi accusano di
omofobia.
«È il movimento gay che ha fondato le
sue ragioni sull'omofobia. Dicono di
sentirsi perseguitati e messi all'indice,
invece mi pare che la cultura moderna
favorisca l'omosessualità».
Vuole dire che l'omosessualità viene
socialmente promossa?
«È la tendenza di questa post-modernità
dove tutto è possibile, dove si può
disporre del proprio corpo per ricercare
qualsiasi piacere».
Non c’è in queste teorie un giudizio morale
o religioso?
«Da me arrivano pazienti che chiedono
aiuto per superare un disagio. Come se
avessi di fronte un depresso, non gli dico
che dovrà tenersi la sua depressione
per tutta la vita. Se c’è, l’aspetto religioso talvolta può dar eforza
nel percorso».
Ma chi si rivolge a lei?
«Spesso giovani, di vari strati sociali».
Quali sono le loro problematiche?
«Vivono male la propria omosessualità
e desiderano fortemente giungere a
una relazione stabile con una donna».
In che cosa consiste la terapia?
«Esploriamo come hanno funzionato le
funzioni parentali, aiutiamo il paziente
a superare il distacco difensivo con cui
ha reagito dinanzi all’inadeguatezza di
un genitore e lo invitiamo a considerare
che possa esserci uno scambio di amicizia
con lo stesso sesso e non solo uno
scambio sessuale compulsivo».
Non è possibile che questi ragazzi vogliano
solo essere accettati?
«Credo piuttosto che la normalità sia la
cultura dello sballo. Oggi gli adolescenti
provano prima tutte le esperienze e
dopo dicono che sceglieranno il loro genere.
Ma il genere non si sceglie».
Lei dice dunque che gay non si nasce.
«Io ritengo che l’omosessualità non sia una variante naturale della sessualità».
Dall’omosessualità si può guarire?
«Guarigione è un termine medico. E io non sono un medico. Però mi chiedo: perché se un etero sessuale può diventare gay non può succedere il contrario?».
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