L’Anpi conquista la Loggia: moda in Duomo

IL CASO La «liberazione» del sacrario. L’Associazione partigiani ha vinto: le sfilate traslocheranno in piazza. Boeri obbedisce alla madrefirmataria di una petizione contro gli eventi in via Mercanti

L’Anpi conquista la Loggia: moda in Duomo

Alla fine i partigiani ce l’hanno fatta. Nella loro «resistenza» contro le passerelle hanno avuto la meglio e sono riusciti a liberare la Loggia dei mercanti da modelle e riflettori. In extremis il Comune ha deciso di traslocare le sfilate di Milano Moda Donna in piazza Duomo, sul lato che dà sui grandi magazzini La Rinascente.
Pisapia dà ragione all’Anpi e decide di rispettare la richiesta di non profanare il sacrario dei caduti per la libertà. Tuttavia inciampa in un’altra gaffe e non risolve il problema del mix tra sacro e quello che lui considera profano. Già, perché in piazza Duomo, proprio durante la settimana della moda (dal 21 al 27 settembre), ci sarà anche il tendone dove, domenica 25 settembre, verrà celebrato l’arrivo del cardinale Angelo Scola al posto di Dionigi Tettamanzi. E con tutta probabilità la funzione religiosa sarà disturbata da musiche a tutto volume, limousine parcheggiate a pochi metri dal sagrato e ospiti vip in ghingheri fashion. Insomma, sul lato A e sul lato B del Duomo si incrociano due mondi che non c’entrano nulla l’uno con l’altro e che, secondo Pisapia, non possono convivere. Per rispettare il ricordo dei deportati milanesi e il monumento dedicato alla loro memoria alla Loggia, si rischia di mancare di rispetto al nuovo cardinale e alla sacralità della cerimonia in suo onore. Si spera almeno che si riescano a gestire al meglio gli orari: la cerimonia sarà alle ore 17, zona calda per le sfilate. Anche se nessuno stilista dovesse andare in scena in quell’orario, è facile immaginare che il via vai modaiolo durerà per tutto il giorno.
Eppure il trasferimento in piazza Duomo è sembrato la soluzione migliore. Il sindaco Pisapia è arrivato a decidere di spostare le passerelle dopo una riunione con il presidente della Camera nazionale della Moda Mario Boselli e l’assessore alla Moda Stefano Boeri. «È un esempio di come sia utile un confronto tra tutte le parti coinvolte», è stato il commento del sindaco. Boeri ha ringraziato la Camera Nazionale della Moda e la Soprintendenza di Milano per «la disponibilità e la sensibilità dimostrate» e di fatto ha fatto dietrofront rispetto alla sua posizione iniziale. Solo qualche giorno fa infatti aveva cercato di mediare con i partigiani chiedendo all’Anpi di chiudere un occhio e promettendo che questo sarebbe stato l’ultimo anno di sfilate alla Loggia dei mercanti. «Quest’anno siamo in emergenza» sveva spiegato. Invece non c’è nemmeno stato bisogno di aspettare l’anno prossimo. La soluzione (sperando che tale si rilevi sul serio) è arrivata a meno di dieci giorni dall’inizio della settimana della moda.
«Questa scelta - dichiara ora - conferma e anticipa fin dai prossimi giorni la volontà di questa amministrazione di valorizzare lo spazio della Loggia dei Mercanti come luogo di memoria attiva della storia politica di Milano. Assieme alla Casa della Memoria e ai molti altri luoghi della resistenza milanese, la Loggia dei Mercanti costituisce un riferimento per il ricordo della lotta partigiana a Milano. Luoghi che non vanno mummificati, ma resi vitali nel rispetto della loro natura di dispositivi di memoria per tutta la città».
Punto per i partigiani. E per la mamma dell’assessore. Sì, perché a sostenere la battaglia anti passerelle dell’Anpi si era schierata anche Cini Boeri.

A bocciare l’idea del trasloco è invece Philippe Daverio: «Sarebbe stata una bella cosa per i partigiani - sostiene - Nessuno sa che alla Loggia c’è una sorta di famedio. Avrebbero potuto trarre un vantaggio di comunicazione».

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