L’Antitrust impone a Unicredit di cedere 80 sportelli in Sicilia

Sarebbero una ottantina gli sportelli in Sicilia coinvolti nel piano di dismissione del gruppo Unicredit alla luce dell’istruttoria dell’Antitrust sull’operazione di fusione per incorporazione di Capitalia. Si tratta di circa la metà del totale delle agenzie (154-180) che, secondo l’Autorità, superano la soglia di concentrazione dei volumi di raccolta e impieghi, mettendo a rischio la concorrenza. Da qui la necessità di scorporarli e cederli a concorrenti. In Sicilia le province dove la soglia di concentrazione dei volumi è superiore al 25 per cento sono Palermo, Messina, Trapani, Catania, Siracusa e Agrigento. Intanto, sarebbero già circa mille i dipendenti in tutt’Italia che hanno aderito finora al piano di esodi incentivati.
Ieri è stato annunciato che Unicredit investirà a livello globale 75 milioni in cinque anni nella strategia di marchio, che verrà uniformato. Unicredit investirà 75 milioni di euro in cinque anni per adottare un nuovo marchio in tutte le sue controllate europee. L’adozione di un brand principale - ha detto ieri in una conferenza stampa l’amministratore delegato, Alessandro Profumo - risponde all’esigenza di armonizzare tutti i marchi del gruppo dopo le numerose acquisizioni effettuate in Italia e in Europa.

«Siamo diventati la prima banca veramente europea - ha affermato Profumo - e vogliamo essere riconosciuti come tali. Vogliamo mantenere le radici locali nei vari paesi, ma è altrettanto importante far capire che siamo un gruppo internazionale».

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