L’apocalisse è una serra senza le api

Anche nel 2008, non si ferma l’onda lunga, stimolata dalle vendite del tomone di Al Gore, di libri con al centro ecologia e clima. Ovviamente venati di pessimismo e preoccupazione per il destino del nostro pianetino.
Fra i tanti in uscita a breve segnaliamo Il pianeta serra di Alessandro Cecchi Paone e Giulio Divo (Sperling & Kupfer, pagg. 288, euro 17): divulgativo e che spazia su tutto il repertorio: effetto serra, riscaldamento globale, ovviamente con uno sguardo al futuro per ipotizzare quale pianeta lasceremo ai nostri figli, quali nuove malattie dovremo affrontare.
Più sfizioso La scomparsa delle api, di Sylvie Coyaud (Mondadori, pagg. 200, euro 15). Esiste una celebre profezia, attribuita ad Albert Einstein, secondo la quale all’umanità, nel momento in cui dovessero estinguersi le api, non resterebbero che pochi anni di vita. Si è sempre pensato che questo scenario catastrofico fosse roba da film di fantascienza. Da alcuni anni però negli Stati Uniti e in molte aree d’Europa, la popolazione totale delle api parrebbe in forte calo. Sylvie Coyaud, con la sua tipica capacità di rendere chiari i temi scientifici, conduce un’inchiesta su questo strano fenomeno che sembra riassumere in sé molti sintomi della crisi ambientale.


Per chiudere, sempre restando in ambito apocalittico ma dando un occhio soprattutto al passato: La terra è finita (Laterza, pagg. 214, euro 8,50), di Piero Bevilacqua. Una cronistoria, a tesi, di come l’uomo avrebbe esercitato una pressione sempre più forte sulla biosfera. Un fenomeno le cui origini andrebbero rintracciate molto in là nel tempo.

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