Stefania Antonetti
Chiusura record per la nona stagione dell'Archivolto al Gustavo Modena e alla sala Mercato: il cartellone serale conquista 24.422 spettatori e allestisce per l'estate lo spettacolo teatrale «Cipputi. Cronache dal bel paese» negli spazi delle ex acciaierie di Cornigliano. Un bilancio dunque molto positivo ma anche un segnale chiaro ed evidente dell'indirizzo artistico, drammaturgico e stilistico che l'Archivolto persegue: un teatro inteso come centro polivalente e un luogo dove ospitare seminari, laboratori teatrali e di danza, libri e letture sceniche.
«La stagione 2005/06 è stata un successo - spiega Pina Rando direttore dell'Archivolto -, il pubblico ha seguito i 46 spettacoli distribuiti in 89 serate, ai quali vanno aggiunte le 2.300 presenze de "Il Circo di Pimpa" nello chapiteau allestito al Porto Antico per un totale di 26.722 spettatori. Abbiamo dato ampio spazio anche agli spettacoli per ragazzi con una rassegna mattutina per le scuole a cui uniamo tutti gli incontri, le presentazioni, i seminari e le attività collaterali. Insomma il pubblico ci segue e ci stima a conferma che il nostro lavoro funziona».
La rassegna del «teatro necessario» è stata poi l'occasione per portare in scena le realtà dell'emarginazione e del carcere; con la comunità di San Benedetto al Porto, Elena Dragonetti ha infatti condotto un laboratorio teatrale concluso con uno spettacolo dal titolo «L'America non esiste. Io lo so perché ci sono stato».
E ancora su sollecitazione del gruppo «La Redancia» (un insieme di comunità terapeutiche psichiatriche), Giorgio Scaramuzzino ha curato un laboratorio che è poi diventato un lavoro teatrale dal nome «Don Chisciotte ovvero l'intelligenza rovesciata». Con le detenute di Pontedecimo, Riccardo Bellandi ha invece presentato lo spettacolo «Il sogno», mentre nel carcere di Marassi Sandro Baldacci ha allestito «S-catenati».
Ma lo spettacolo continua nelle serate del 3 e 4 luglio alle ex acciaierie di Cornigliano (via Muratori) dove verrà presentato «Cipputi. Cronache dal bel paese» di Francesco Tullio Altan e Giorgio Gallione. L'appuntamento è per le 21.30
Cipputi, metalmeccanico comunista disincantato, nato dalla velenosa penna di Altan compie trent'anni. La Cgil un secolo. E per il Teatro dell'Archivolto è l'occasione perfetta per celebrare queste due ricorrenze con uno spettacolo che racconta attraverso le suggestioni della satira, della cronaca, del racconto politico e della comicità il mondo della classe operaia italiana.
«Una trama ricca di storie personali e di gruppo, esaltanti e tragiche - chiarisce Giorgio Gallione, regista dello spettacolo -. Storie emblematiche, raccontate in maniera quasi arcaica che parlano di lotte e utopie rivoluzionarie, di crescita individuale e di ingiustizie che si intrecciano con un crudele ed esilarante teatrino "abitato" dai personaggi di Altan da Cipputi a Bundazzi, da Zighelli a Cavazzuti».
Insomma le parole, le vignette, le battute al vetriolo di Altan, le piccole trame recitate anche in musica, con canzoni inedite o «figlie» del repertorio storico, le vicende reali e concrete della fabbrica e dei suoi protagonisti diventano così gli «ingredienti» principali della rappresentazione che non poteva non trovare il proprio habitat naturale negli spazi accanto a Villa Brombini.
Il biglietto costa 10 euro ed è in prevendita presso il gazebo GenovaInforma in piazza Matteotti da oggi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.