Se le isole Hawaii possiedono oggi una delle più importanti raccolte di Utagawa Hiroshige, è quasi per caso. Il proprietario, James A. Michener, celebre romanziere americano e collezionista del maestro giapponese, decise di lasciare le sue opere allHonolulu Academy of Arts in risposta a uno sgarbo newyorkese. «Stavo andando al Metropolitan Museum of Art - racconta Michener - per donare la nostra cospicua raccolta di stampe. Parcheggiai la macchina come si deve nello spazio apposito. Mi si avvicinò un poliziotto e... mi fece a pezzi. Mi diede la multa». Così, alla fine degli anni 50 la Grande Mela perdeva loccasione di acquisire oltre 2000 xilografie realizzate da uno dei massimi artisti giapponesi di ogni tempo, e noi perdevamo lopportunità di ammirarle se non percorrendo diverse migliaia di chilometri in più.
Ora, per la prima volta in Italia, 200 di quelle bellissime stampe sono visibili al Museo Fondazione Roma nella mostra «Hiroshige. Il maestro della natura», ed è il caso di non lasciarsi sfuggire levento, reso ancor più attraente dallimpegno profuso per avvicinare il pubblico al tema. Come a volerne predisporre lanimo, ad accogliere il visitatore allingresso non sono le opere ma il paesaggio: un ponticello e un angolo di giardino orientale fiorito. Introducono lidea del Giappone che nel primo Ottocento Hiroshige voleva mostrare, quella di una totale armonia tra luomo e la natura, vista nella luce particolare dettata dalla sua fede shintoista. Un ambiente scenografico pregno di aura orientale, accompagna la vista paradisiaca di alberi, fiori, animali, cascate, ma anche di tempeste, nevicate, mareggiate e penisole estese sotto la luna, come nei tre celebri trittici realizzati dal Maestro poco prima di morire a Edo nel 1858, durante unepidemia di colera. È il Sol Levante dellukiyoe (immagini del mondo fluttuante) a essere protagonista, unarte che dagli inizi del Seicento fino allOttocento espresse il gusto e lo stile di vita della società giapponese influenzando anche la pittura europea, come evidenzia la forte ispirazione che ne trassero numerosi artisti del XIX secolo, il più celebre dei quali Vincent Van Gogh.
Museo Fondazione Roma, via del Corso 320, fino al 7 giugno. Orario: tutti i giorni 10-20 lunedì chiuso.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.