L’arresto del boss Provenzano: un copione già visto in Giappone

L’arresto di Provenzano immediatamente dopo le elezioni mi pare un copione già visto. Qui in Giappone anni fa è accaduta una cosa analoga, solo che con un esito finale ben differente. La polizia aveva individuato il covo di uno dei boss della Yakuza, la potente mafia giapponese, erano prontissimi a intervenire a colpo sicuro. Dall’alto arrivarono ordini ben precisi: viste le imminenti elezioni l’arresto di un personaggio di questo calibro avrebbe potuto spostare una ingente mole di voti. La polizia si è trovata con le mani legate per un paio di settimane, nel frattempo i vertici della Yakuza si sono accorti che avevano il fiato sul collo e agendo di conseguenza hanno messo in salvo il loro capo, vanificando anni di indagini e pedinamenti. A quel punto è scoppiato lo scandalo e alcuni politici ci sono andati di mezzo assieme ai vertici della polizia. Anche a Corleone la polizia teneva sotto tiro Provenzano da tempo, sapevano benissimo che in quella baracca c’era qualcuno di importante, ma hanno atteso.

Se avessero anticipato il blitz anche solo di una settimana una fetta di voti si sarebbe spostata, scatenando le ire della parte perdente. Tutto sta nel capire in che misura sarebbe cambiato il risultato finale se l’intervento fosse stato tempestivo.
Kobe (Giappone)

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