L’artefice delle vittorie di Bush

Karl Rove è l’eminenza grigia della Casa Bianca, artefice delle vittorie elettorali di George W. Bush sin dai tempi del governatorato in Texas e uno dei vip dell’amministrazione che hanno preparato l’opinione pubblica alla guerra in Irak. Nato nel 1950 a Denver, in Colorado, secondo di cinque fratelli, Karl Rove trascorre l’adolescenza a Salt Lake City, in Utah. Entra in politica a 18 anni, con uno stage nel quartier generale del partito repubblicano dello Utah. Nel 1972 conosce George W. Bush, all’epoca presidente del Republican National Committee. L’anno dopo diventa il braccio destro di Donald Segretti, uno dei massimi dirigenti del comitato per la rielezione di Nixon e fautore di una campagna all’insegna dei colpi bassi contro i democratici. Sposato due volte, ha un figlio dalla seconda moglie. Nel 1976 si trasferisce in Virginia, dove rilancia il partito repubblicano, e l’anno dopo in Texas, dove lavora con George Bush padre, contribuendo alla sua elezione alla Casa Bianca. Nel 1986 è accusato di aver piazzato delle microspie nel proprio ufficio accusando i democratici. Il suo trionfo arriva nel 2000 con la prima campagna presidenziale di George W. Bush.

Ma il suo genio strategico emerge in occasione dello scandalo delle schede elettorali in Florida, quando spedisce in massa i supporter repubblicani ai seggi elettorali. Il risultato è noto: Bush conquista la Casa Bianca pur avendo ottenuto meno voti di Al Gore.

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