Finti saldi e vere promozioni in centro città che, nei giorni precedenti i saldi, sarebbero vietate dai regolamenti. E il tam tam degli sconti, pare al limite della legalità, viaggia di telefonino in telefonino con gli sms. Il retroscena dei saldi genovesi è svelato da uno dei commercianti del centro cittadino. «Molti negozi - spiega l'anonimo lettore - nei giorni scorsi avrebbero cominciato i saldi prima del 5 gennaio. Si tratta in gran parte dei colleghi della grande distribuzione. I grossi marchi, in sostanza, offrono condizioni vantaggiose per i clienti affezionati, che vengono catalogati e inseriti, grazie a una fidelity card, in una mailing (o sms) list. Poi, in tempi di magra e comunque per battere la concorrenza, i clienti affezionati vengono raggiunti con un sms dove si annunciano sconti e promozioni. Soltanto che, stavolta, alcuni pare abbiano oltrepassato il limite. Addirittura un nostro cliente ci ha fatto vedere un sms spedito il 23 dicembre, cioè un paio di settimane prima dell'inizio dei saldi. È vergognoso. L'Ascom dovrebbe intervenire».
Il Comune, dal canto suo, ha sguinzagliato una squadra dei vigili dell'Annona che praticamente ha raddoppiato le sanzioni fatte l'anno scorso. All'inizio del 2010 i cantunè hanno multato 40 esercizi commerciali che avrebbero violato le norme anticipando i saldi. «L'Ascom interviene eccome - spiega Gianni Prazzoli - ma non possiamo fare altro che stimolare i vigili a fare le multe per chi fa il furbetto. Quest'anno ci siamo riusciti e le multe si sono raddoppiate. Purtroppo le sanzioni non sono alte.
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