(...) Mentre San Giuliano lo incorona re da portare al ballottaggio, Stefano se ne sta dallaltra parte del mondo. A Cuba, in spiaggia, assieme a Elisa, sua moglie da pochi giorni. Sì, perché il candidato leghista si è sposato il giorno prima del voto ed è partito subito per il viaggio di nozze, senza nemmeno fare in tempo a passare alle urne per mettere una croce sul proprio nome. In paese scoppia il putiferio e lo sposino viene sommerso di critiche: sia dal centrosinistra sia dal suo partito. Lui, irremovibile, ha scelto di vivere prima il ruolo del neo marito e dopo, solo dopo, quello del politico. Questione di priorità. «Come avrei potuto - controbatte lui a chi lo critica di assenteismo durante il ballottaggio - una volta eletto parlare di tematiche legate alla famiglia se poi fossi stato io il primo a non crederci, anteponendo gli interessi politici al mio nucleo familiare appena formato?».
E come contraddirlo? Certo, un po di effetto lo fa pensare che tutti i sindaci al ballottaggio stanno studiando apparentamenti, stanno pesando percentuali di voto e girano piazze, feste di paese e comizi a caccia di voti. E che lui invece se ne sta bel bello a sorseggiare mojito a LAvana. Ma Dornetti non si fa scuotere dalle polemiche: «Ho preferito astenermi dalle passerelle mirate a strappare i voti dellultima ora. Se sarò sindaco voglio che i sangiulianesi non vedano in me unautorità distaccata, ma semplicemente uno di loro che condivide, anche nella sua famiglia, la quotidianità».
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