L’assalto in villa finisce in dramma Imprenditore muore davanti ai ladri

Ha supplicato i rapinatori di permettergli di chiamare i soccorsi. Ma loro sono fuggiti mentre suo padre moriva con il cuore rotto. Erano cinque i banditi entrati in azione l’altra notte a Visignano di Cascina (Pisa), nella villa dell’imprenditore 61enne Mauro Franceschi, che durante l’irruzione è stramazzato a terra colpito da un infarto.
I malviventi, con volto coperto da passamontagna e armati, sono entrati forzando, intorno all’una di notte, una porta sul retro e hanno sorpreso la famiglia nel sonno.
In casa si trovavano Mauro Franceschi, il figlio Massimiliano e la nonna Bianca, mentre la moglie Graziella e l’altro figlio Alessandro erano a lavorare al Palabingo di Navacchio. I Franceschi possiedonouna società, la Nuova Cross, che si occupa dell’allestimento di stand per fiere ed eventi, gestiscono una sala giochi con scommesse sportive a Fornacette e gestiscono i Palabingo di Navacchio e Livorno e proprio nei giorni scorsi l’uomo aveva incassato un’ingente somma di denaro per i lavori di allestimento di uno stand all’ Expo di Ospedaletto, a Pisa.
Già un anno fa dei ladri avevano tentato di introdursi nella sua villa.
Secondo quanto ricostruito, i banditi hanno chiuso la nonna 90enne in una stanza, e con una pistola hanno minacciato l’imprenditore e suo figlio. Nelle fasi concitate della rapina, il 61enne si è accasciato. L’allarme è scattato all’1.10 quando Massimiliano, rimasto leggermente ferito alla testa, ha chiamato il 118. ma per il padre era ormai troppo tradi: ha smesso di respirare poco dopo.
I rapinatori, che parlavano italiano ma con accento straniero, nel frattempo erano fuggiti con 70mila euro rubati dalla cassaforte.
Il figlio dell’ imprenditore, al momento, non sarebbe riuscito a raccontare particolari della rapina, anche se avrebbe riferito che almeno uno dei malviventi impugnava la pistola. Il figlio di Franceschi ha raccontato anche che i banditi li avrebbero minacciati e legati. Ma il racconto è molto confuso, tanto che non ha saputo specificare se anche il padre fosse stato legato.

Poi ha detto di essere riuscito a chiamare il 118, di aver chiesto aiuto ai malviventi e che questi sono fuggiti.
Un testimone avrebbe visto almeno tre uomini attraversare la ferrovia e poi fuggire a tutta velocità su due Suv.

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