L’asse franco-tedesco rinasce su immigrazione e auto inquinanti

da Berlino

Con due importanti accordi sui gas serra e immigrazione, Angela Merkel e Nicolas Sarkozy hanno provato a far ripartire il motore franco-tedesco, a tre settimane dall’inizio del semestre di presidenza francese dell’Ue. Nel Consiglio dei ministri congiunto svoltosi a Straubing, in Baviera, il cancelliere tedesco e il presidente francese hanno raggiunto un’intesa inaspettata sulla riduzione delle emissioni di Co2. È stato concordato che i due Paesi sosterranno l’obiettivo Ue di arrivare a 120 grammi di emissioni per chilometro su tutte le nuove vetture Ue dal 2012, anche se su quelle già immatricolate l’applicazione sarà graduale.
«C’è stata una svolta importante - ha spiegato la Merkel - all’inizio le nostre posizioni erano molto, molto lontane». In effetti Berlino inizialmente si opponeva a questa misura per timore di danneggiare le sue case automobilistiche che producono vetture più potenti, come Mercedes, Porsche e Bmw. Ma il cancelliere tedesco ha affermato che il suo governo e quello francese vogliono essere anche più ambiziosi per il futuro, arrivando in prospettiva a limitare le emissioni a una quota tra i 95 e i 110 grammi per chilometro.


Francia e Germania hanno anche deciso di rafforzare la cooperazione in materia di immigrazione, uno dei punti forti del programma del semestre francese. I due Paesi chiederanno agli altri Stati membri dell’Ue di rinunciare alle regolarizzazioni di massa degli stranieri che soggiornano illegalmente sul loro territorio.

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