«Non cè lintenzione di fare dei passi indietro. Anzi, cè quella di cominciare finalmente a farne qualcuno avanti». Così Carlo Masseroli, assessore allUrbanistica, sintetizza lo stato dei progetti per ledilizia giudiziario-carceraria a Milano.
Sta di fatto, assessore, che proprio lei ha sganciato il progetto del nuovo carcere dallidea di una Cittadella della giustizia. Cominciamo a fare il nuovo carcere, ha detto, il resto si vedrà.
«Esattamente. Bisogna essere realisti. Il progetto di una Cittadella della giustizia aveva avuto il consenso di tutti gli attori: enti locali, avvocati, magistrati, eccetera. Larea di Porto di Mare era stata individuata sulla base di una serie di vincoli che non lasciavano altre scelte. A quel punto però è iniziata una serie di sommovimenti da parte di chi non riteneva adeguata larea. Con questi sommovimenti e perplessità bisogna fare i conti, ovviamente. Ma nel frattempo si è fatta drammatica lesigenza di trovare una nuova sistemazione a San Vittore. Per questo io dico: avviamo loperazione per traslocare il carcere a Porto di Mare, e continuiamo a ragionare sul resto».
Vuol dire che lei rinuncia allidea di portare a Rogoredo anche il Palazzo di Giustizia?
«No, vuol dire che ci sono ipotesi diverse su cosa accadrà, e la Cittadella continua a essere la nostra ipotesi privilegiata. Però il carcere non può aspettare, e visto che limpegno finanziario è più modesto è possibile realizzarlo in tempi brevi».
Gli abitanti di Rogoredo non saranno contenti. Si era parlato di un intervento urbanistico destinato a riqualificare larea, invece gli arriva solo una prigione.
«Insieme al carcere arriverà anche una quota di residenziale funzionale allinsediamento.
A proposito di San Vittore: davvero non è destinato a venire sostituito da palazzi?
«Densificare ulteriormente quella zona non ha senso».
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