L’ASSURDO «ISOLAMENTO» DI SESTRI PONENTE

La strada per raggiungere il cimitero di San Giovanni Battista non è sicuramente tra le più agevoli, visto e considerato che per arrivarci c'è da fare un pezzo a piedi in salita. Bisogna anche attraversare un passaggio a livello. È qui che si ferma l'attenzione de il Giornale nel lungo viaggio tra le necropoli cittadine. Questo cimitero nascosto nella collina di Sestri (poco distante dall'ospedale), resta ancora sconosciuto a molti. Eppure annovera nove campi (di cui un campo bambini e un campo ossari a terra), tombe di famiglia, colombari e un ossario generale. E soprattutto una cripta dove sono appoggiate le cassette dei defunti esumati. Cassette che aspettano di essere sistemate non appena si liberano nuovi posti. «In effetti il problema degli spazi resta insoluto - spiega Gian Luigi, residente poco distante dai giardini Mario Ginocchio di Sestri -. Stiamo aspettando già da tempo nuove costruzioni, ma la vedo dura. La cripta è piena e questo non mi lascia ben sperare. L'unica cosa di cui mi compiaccio è lo stato in cui versa la stessa cripta. È in ordine e pulita. Hanno addirittura messo delle griglie di ferro per difenderla da atti vandalici. Probabilmente c'è qualcuno che si diverte a portare fuori le cassette dei nostri defunti». La sensazione insomma che si ha non appena si entra è quella dell'ordine. Ma basta spostarsi di poco per capire che anche in questo camposanto - come in molti altri della città -, manca quella piccola manutenzione che potrebbe dare al cimitero di San Giovanni Battista almeno la sufficienza. «Oltre al dolore della perdita di una persona cara, si muove una macchina burocratica non indifferente e costosa - spiega Anselmo, vedovo da pochi anni -. Una macchina a cui però non corrisponde assolutamente quel minimo confort logistico, che la gente si aspetta quando va al cimitero. E che dovrebbe anche meritare. Qui a San Giovanni Battista le terrazze inferiori sono sicuramente meglio curate, invece qui nella parte superiore, dove c'è sepolta mia moglie, le cose non vanno affatto bene». E in effetti alcuni visitatori abituali non mancano di denunciare: «L'erba incolta tra le tombe, i cestini dei rifiuti pieni di fiori e foglie secche, rami secchi che scendono giù dai muri per posarsi sui marmi dei colombari, sono una costante durante tutto l'anno. La situazione più incresciosa è sicuramente lo stato di abbandono in cui versano le fontanelle. Basta aprire per un solo attimo l'acqua, che si allaga tutto. I tombini sono perennemente sporchi e intasati». Per i visitatori del camposanto, è sicuramente sconsigliato usufruire dei servizi igienici; se mai qualcuno ne avesse bisogno è meglio rinunciare.

Sono sporchi, fatiscenti e soprattutto graveolenti. Gli alberi dovrebbero essere potati e i rami caduti a terra, forse anche raccolti. Il cimitero di via delle Vecchie Fornaci resta aperto il mercoledì e il sabato dalle 7.30 alle 16 e la domenica dalle 8 alle 13.

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