L’Auditorium cala un tris d’assi

Tre leggende in tre giorni. Per chi ama il jazz quelle di martedì, mercoledì e giovedì saranno tre serate imperdibili. All'Auditorium arrivano in rapida successione Mike Stern, John McLaughlin e Bobby McFerrin. Tutti e tre sono virtuosi degli strumenti a corde: sei sono quelle che scorrono tra le dita di Stern e McLaughlin, due quelle che vibrano nella gola di McFerrin.
Mike Stern sarà in sala Sinopoli martedì, accompagnato dall’eccezionale batterista Dave Weckl, dal sassofonista Bob Malach e dall’ospite d’onore Richard Bona, al basso e alla voce. Un tour europeo per il chitarrista di Boston, che oltre a mostrare le sue straordinarie doti di musicista presenterà al pubblico romano il talento di Bona, che sempre più spesso negli ultimi anni è comparso al suo fianco. Stern, oggi cinquantasettenne, ha avuto la possibilità di collaborare con grandi bassisti, da Jaco Pastorius a Lincoln Goines. L’incontro con Bona risale a circa quindici anni fa e da allora i due hanno sempre cercato di trovarsi insieme in studio e sul palco. Il bassista, originario del Camerun, arricchirà il concerto con il suo originale modo di cantare, legato alla tradizione del suo Paese e alla lingua Douala.
Mercoledì ci sarà l’appuntamento con John McLaughlin, che presenterà il nuovo progetto discografico con il gruppo 4th Dimension. Quartetto di virtuosi, anche in questo caso, con Gary Husband alle tastiere e alla batteria, Etienne Mbappé al basso elettrico (l’unico bassista al mondo a suonare con i guanti) e Mark Mondesir alla batteria. «Il gruppo - spiega McLaughlin, pioniere della fusion - è il risultato di molti anni di collaborazione fra musicisti di tradizione, orizzonti e culture diverse (est e ovest). A fine novembre abbiamo registrato un nuovo album, To the one, e speriamo che il pubblico sappia trovare nella musica che suoniamo qualcosa che parli in un modo che non si è mai sentito».
Gran finale di questa tre giorni, giovedì 20, con Bobby McFerrin, celebre per il successo di Don’t worry, be happy. McFerrin sarà solo sul palco e coinvolgerà il pubblico in un’esperienza unica, chiedendo a tutti di giocare con la voce e di interagire con lui. Straordinario sperimentatore delle possibilità della voce, McFerrin negli anni ha conquistato un numero indefinito di premi e riconoscimenti. Su tutti i vari Grammy Award per il disco che conteneva il suo successo più grande. Bobby McFerrin non è un semplice cantante ma un esploratore che combina jazz, folk e diverse influenze musicali - corali, a cappella e classiche - con il proprio tocco personale.

In concerto mostra un senso del tempo degno di un attore, un irrefrenabile sense of humor e un contagioso amore per ogni genere musicale: quella che vedranno gli spettatori della sala Santa Cecilia non sarà la semplice esibizione di un grande artista ma una condivisione comune e una celebrazione della musica. «Non convenzionale» è un’ottima formula per descrivere la carriera di McFerrin, e possono confermarlo gli habitué dei suoi spettacoli, pronti ad assistere ogni volta a un evento unico, dai risvolti imprevedibili.

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