L’ausiliario può multare solo sulle strisce blu

Gli ausiliari del traffico possono fare multe per violazioni «in materia di sosta» e per infrazioni verificatesi nelle aree di parcheggio date in concessione ai privati. E possono disporre la rimozione della auto nei casi in cui ci sono veicoli che bloccano altre auto o mezzi lasciati in seconda fila. In nessun caso però possono fare altri tipi di contravvenzioni, comprese quelle per sanzionare chi circola sulle corsie riservate a bus e mezzi pubblici.
Lo sottolinea la Cassazione - sentenza 18186 - che ha dato ragione a Massimo D.S., nei confronti del Comune di Roma. L’automobilista era stato multato, per un totale di 36 euro, da un ausiliario del traffico - il 16 febbraio 2001 - mentre circolava su una corsia riservata. Sostenendo la nullità della contravvenzione, in quanto contestata da «soggetto non legittimato né competente e sprovvisto di delega», Massimo aveva inoltrato ricorso al Giudice di pace. Ma il reclamo non fu accolto: la decisione del giudice, del 27 dicembre 2001, affermava che «la collaborazione prestata dagli ausiliari del traffico, in sede di rilevazione e segnalazione delle violazioni del Codice della strada, non inficia la legittimità dell’accertamento». Contro questa pronuncia, Massimo ha reclamato in Cassazione.

E gli «ermellini» della I sezione civile gli hanno dato ragione e hanno stracciato la multa, condannando il Campidoglio a pagare 850 euro per le spese legali.
Morale della favola: i «vice-vigili» hanno un potere di intervento molto limitato, che non può superare l’area delle strisce blu.

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