L’Authority dell’energia è a rischio

L’autorità per l’Energia potrebbe sparire e al suo posto dovrebbe nascere una «superagenzia» con competenze anche sulla gestione delle acque e con vertici che verranno rinnovati entro 30 giorni dal varo della legge finanziaria: gli emendamenti sono stati depositati ieri alla Camera dal ministero per lo Sviluppo economico. Un provvedimento simile era stato presentato prima dell’estate dal ministro Claudio Scajola, ma era stato poi abbandonato anche in seguito alle polemiche che aveva suscitato. Alessandro Ortis, che è alla presidenza dell’Authority, era stato nominato dal precedente governo Berlusconi, ma i suoi rapporti con Scajola, stando almeno a indiscrezioni romane, non sono mai stati facili. Gli emendamenti presentati prevederebbero anche un maggior potere di intervento da parte del ministero dello Sviluppo: in altri termini Scajola vorrebbe ridare alla politica un peso che ha perso con la creazione delle Authority.

Una mossa che aveva però suscitato le critiche proprio del mondo delle imprese che operano nell’energia, che avevano sostenuto la necessità di una autorità totalmente indipendente e super-partes. Ora l’iniziativa di Scajola rischia di riaprire una querelle che aveva visto anche alcuni esponenti di area governativa scendere in campo a favore dell'indipendenza di Ortis.

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